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sabato 24 aprile 2010

PostHeaderIcon Cena all'Italiana



Dato che oggi piove e fare qualsiasi lavoro per la chiusura dell'impianto è un impresa, perderò ancora un po di tempo a scrivere post man mano che mi risaltono in testa le cose...
Partiamo con le piu semplici da ricordare.........: ieri sera! :P

Durante una delle serate di festa che abbiamo fatto fuori con Hiti, Niny e Nany (che fantasia con i soprannomi, eh? :P), ci hanno chiesto di fargli le Lasagne... e come potergli dire di no?
E ovviamente come potergli fare solo le lasagne? Quindi mi sono messo all'opera... e ho raffazzonato un bel menù con Lasagne per i comuni onnivori e Parmigiana di melanzane e zucchine per le vagetariane... e come dessert.... un bel Salame di cioccolata! :D
Dato che qui sull'isola fare la spesa è un problema non da poco (ci sono solo pietanze di base e le cose in scatola fanno schifo a dir poco), ho dovuto fare tutto da zero meno la pasta delle lasagne... (almeno per quello c'è la Barilla...che fa sentire tutti a casa, no? :P )... ragù, besciamella, etc etc... quindi cucinare il tutto mi ha occupato tutto il pomeriggio... dalle 2 alle 7 sui fornelli... (ora capisco perche mia zia si incazza quando non si apprezza il cibo che ci cucina :P )...
Fortunatamente mia madre mi ha consigliato un ottimo sito di ricette di cucina che è andato subito a finire tra i miei preferiti, e che userò assai anche quando tornerò a Trieste...
Vi riporto qui sotto i link per le varie ricette... con accanto segnate delle migliorie che ci ho fatto io :P

Lasagne - dosi per 6 persone, non 8; 300g di parmigiano; preparate tranquillamente anche meno brodo... anche se quello non va mai sprecato cmq...; usate almeno 500g di passata...se non di piu; 1 cucchiaino di zucchero per contrastare l'aspro del pomodoro, aggiungete pure una noce di burro anche mentre state cucinando il sugo (si, so che diventa piu calorico... ma che gusto e che cremosità!)

Besciamella - abbondate pure con il latte...io ho usato 1.5L

Parmigiana - dosi per 6 persone scarse... usare una teglia piccola sennò vi viene a 2 strati...250+g di parmigiano; 1 cucchiaino di zucchero nel sugo per contrastare l'aspro del pomodoro

Salame di Cioccolato - abbondate con i biscotti, tenetevi con il burro e lo zucchero... la prossima volta proverò con dosi diverse, ma direi 400g di biscotti , 100 di burro e 75 di zucchero se non anche meno... poi boh, dipende quanto grasso e zuccheroso lo volete :P

E' venuto tutto alquanto bene... nonstante il forno a gas che tendeva a bruciare tutto e non ti diceva a quanti gradi era.. ma vabbè :P
Il ragù è venuto una meraviglia... mi ha fatto pena doverlo mettere nelle lasagne e non poterlo mangiare tutto li con un pezzo di pane... ma vabbe, le lasagne erano anche speciali :D
La cena è piaciuta a tutti e siamo stati anche piacevolmente sorpresi di avere anche il re e la regina (Stanley e Desiree) a cena con noi... meno male che abbondo sempre con le dosi :P
Ora a parlare di cibo mi sta iniziando a grugnare sonoramente la pancia quindi approfitterò dello spiraglio di sole per andare a fare la spesa e mangiare qualcosa prima che addenti un pesce al volo :P
venerdì 23 aprile 2010

PostHeaderIcon Guardando al futuro...


Dato che si sa che la mia memoria non è delle migliori, non vi sorprenderà sapere che anche se ora mi è venuta la voglia di scrivere un post, non mi ricordo cosa abbiamo fatto nei giorni passati... quindi farò un post non su cosa abbamo fatto, ma sul programma per i prossimi giorni...


Martedi 27: fra solamente 3 giorni ci toccherà lasciare questo magnifico posto che ormai abbiamo iniziato ad apprezzare per tornare alla fredda Italia... Il viaggio sarà incredibilmente spezzettato per evitare gli scleri totali che abbiamo subito in andata dopo circa 36 ore di viaggio ininterrotto... Alle 6 di mattina ci imbarcheremo su una nave cargo che ci porterà a Huahine, una grande isola circa a meta strada
tra qui e Papeete... e ora voi vi chiederete "una nave cargo? ma perchè?"; il motivo è che il famigerato "catamatano da 10 euro" che doveva entrare in funzione mentre noi eravamo qua, in realrà è una semi-nave da crociera che è stata adibita al trasporto infraisola al modico costo di circa 90 euro per la tratta Bora Bora - Papeete... (da notare che l'aereo è costato 130 euro ed è circa cinque volte piu veloce )... quindi il caro zio Stanley ci ha proposto di imbarcarci su una di queste navi che partono un paio di volte alla settimana e che lentamente si passano tutte le isole dell'arcipelago, fino ad arrivare a Tahiti...
Anche in questo caso la nostra tratta sarà spezzettata: dopo circa 12 ore di navigazione (ed una sosta di 2-3 orette a Raiatea dove non si è ancora ben capito se possiamo scendere o meno), arriveremo a Huahine, dove ci fermeremo per 24 ore... L'isola di Huahine è una buona via di mezzo tra Bora e Tahiti... sia per dimensioni che per vita...


Quest'isola è moto bella oltre che dal punto di vista paesaggistico,
anche da quello naturalistico e biologico... as suo interno infatti si trovano un parco naturale
chiamato Eden Parc ed il Lago Fauna Nui, famoso per essere colmo di specie nuove e non ancora identificate... Il lago è considerato sacro perche (da quel che ho capito) ospita le Anguille sacre da cui la popolazione di Huahine dovrebbe discendere :P
Non aggiungo altro su quest'isola perche sono sicuro che faremo un post dedicato una volta che siamo li ...


Mercoledi 28: Dopo la sosta a Huahine ci imbarcheremo su un'altra nave cargo alla volta di Papeete, dove arriveremo alle 6 di mattina di Giovedi 29, consentendoci di passare una
giornata intera a cercare i vari souvenir che dovremo riportare in italia per voi tutti :P Una volta arrivati speriamo di poter lasciare le
valigie da qualche parte... o con la sorella di Stanley (che è stata da me soprannominata la
donna Sampei, dato che nel periodo che è stata qui a Bora usciva ogni sera con la sua barch
etta a pesca e non tornava MAI a mani vuote) o con sua figlia Vaea, che è stata cosi gentile di scarrozzarci all'andata... Dopo una giornata di spese pazze ci recheremo in aereoporto, dove prendere
mo l'aereo per LAX (fortunatamente questa volta senza doverci preoccupare per la valigia extra)



Venerdi 30: Arrivati a Los Angeles alle 10:30 di mattina prenderemo uno shuttle che ci porterà all'albergo/B&B "Foghorn", situato sulla Marina de Rey, molto vicino alla costa e a solo qualche miglio da Santa Monica... il programma per i 3 giorni di sosta non esiste ancora, ma 3 cose sono sicure per ora: visita a Hollywood, giornata a surfare (o almeno a goderci la spiaggia) e una tappa al Best Buy (l'equivalente americano del MediaWorld) :P




Lunedi 3: A quanto pare la nuvola di ceneri dal vulcano Islandese si è dissipata, quindi il traffico aereo transatlantico non dovrebbe avere soppressioni... l'unico problema saranno le valigie dato che ne abbiamo una in piu... ma sono sicuro che ci inventeremo qualcosa.... e alla peggio... pagheremo. Cooomunque: arriveremo a Londra alle 3:30 di Martedi 4 e qui inizierà la corsa contro il tempo: abbiamo meno di 24 ore per fare tutto c
io che vogliamo, e sfiga vuole che abbiamo anche la notte di mezzo -.- Abbiamo ridotto il da farsi a 2 principali cose: Camden Town e Primarks... entrambi richiedono almeno 2-3 ore e quindi dovremo fare uno appena arrivati e l'altro la mattina successiva, prima di recarci in aereoporto...


Se tutto va bene dovremmo arrivare a Venezia per le 2:20 .... e
di ritorno a Trieste.... mah.... io pensavo Domenica 9 ... po
i si vedrà :P

mercoledì 21 aprile 2010

PostHeaderIcon Cornucopia di pesci

Finalmente sono riuscito ad andare a pescare con Stan e ne è valsa ovviamente e veramente la pena; ritrovo alle 3e30 da lui per mettere a punto tutta l'atrezzatura..rapida check list: frigo portatile per i pesci, esce in abbondanza, ami, pesi e 4 canne. Facciamo il pieno di miscela alla barca e via.
Davanti Vaitape c'è una nuova nave da crociera all'ancora, la Paul Gaugin, non troppo nuova e grande ma carina tutto sommato sopratutto al ritorno in notturna. Attraversiamo il pass e siamo nell'oceano.
Sapevo che il mare non è piatto, che ci sono zone dove l'acqua si accumula di più e dove ce n'è meno, sapevo dell'esistenza dell'onda lunga oceanica ma vederle è veramente tutta un'altra cosa! in piedi su una barchetta di 3 metri e mezzo sperduta nel blu vedo colline che si alzano ed abbassano davanti ai miei occhi con una cadenza lenta ma un aspetto imponente; la barca beccheggia, sorpassiamo alcuni isolani che surfano sulle onde create dallo scontro dei flutti col reef e puntiamo dritti ad un faro, unica costruzione umana nell'arco di qualche chilometro. Ci fermiamo ad una 50ina di metri dagli scogli e cominciamo a pescare!
Usiamo un multi amo con esche finte, piomdo da mezzo kg in fondo ed esca vera sul primo..;).. ma bisogna stare attenti, il fondale è interamente ricoperto di coralli ed è facile che la lenza s'impigli. Si deve calare ed appena il filo termina di saettare fuori dal mulinello chiudere velocemente l'archetto e recuperare un giro di mulinello, si inizia ora a far oscillare gli ami.
Alla prima calata (dal lato della barca contro corente così gli ami si allontanano più lentamente) però sembra andare storto subito qualcosa perché toccato il fondo provo a recuperare ma niente...cazz...gli ami nuovi di Stan, provo a dare tiretti ma senza troppe energie per evitare che si spezzino..l'amico però ha già capito tutto, mi dice di darci un pò di forza e così io faccio. Inizio a sentir strattoni, cavolo ma allora non è uno scoglio è un pesce ed anche bello grande! alzo la canna, abbasso e recupero, alzo la canna, abbasso e recupero..così per una ventina di volte e sento tirare sempre più finché non salta! è un oha uno dei pesci dalla carne più prelibata, è rosso-arancio tendente al giallo sul ventre, presenta una maculatura violacea più o meno accentuata ed una gran bocca..è una varietà di cernia.
Trascorriamo così alcune ore, pescando, riavvicinandoci con la barca al reef perché il mare ci spinge a largo, i pesci si accumulano e molti vengono anche scartati per la taglia. Il sole si abbassa e la luce si affievolisce quindi ci decidiamo a rientrare.
Il ritorno è difficile ma eccitante perché bisogna condurre al buio e se non si conosce la zona trovalo te il pass alle 7 di sera con solo mezza luna che rischiara. Le ondate che arrivano a prua non sempre si vedono e per questo spesso si balla; per comunicarsi la posizione i vari pescatori o montano una luce verde a prua ed una bianca a poppa o usano una lampada che accendono illuminando le pareti interne della barca quando sentono il motore di qualcuno avvicinarsi ed aspettano che l'atro dia una lampeggiata per segnalare di averlo visto.
Arrivati a casa facciamo una collana coi pesci per le foto ricordo, per me ovviamente e poi ci dedichiamo a curarli mentre Stan racconta le sue avventure di quando andava a caccia di marlin..
venerdì 16 aprile 2010

PostHeaderIcon Under a starfilled sky

In una serata calda e tersa ci sdraiamo, sulla baia più bella dell'isola, e contempliamo le stelle con un sottofondo di musica naturale-zen: immaginatevi una risaia, in lontanaza un monastero, il sole stà tramontando e tra le colonne del chiostro eccheggiano gli scrosci di un fiumiciattolo, i caldi rintocchi di un orologio di bambù ad acqua; due monaci suonano un radong ed uno xilofono..ora tornate a guardare le stelle, potete scorgere facilmente la cintura di Orione, la crocie del sud e chissa quante altre costellazioni a saperle; ogni tanto un bagliore più intenso degli altri, una stella cadente o forse un iridium flare (riflessione della luce solare da parte dei satelliti iridium per le telecomunicazioni). Parliamo, ci rilassimo, ci fondiamo con la notte, la musica la natura, ti senti amato appagato meravigliato, pronto a tutto perché credi di aver toccato un massimo dell'essere, la tua mente si espande e viaggia leggera di stella in stella, di sogno in sogno, non sei più uno sei tanti ed a poco a poco i tuoi occhi si chiudono, le tue membra rilassate si adagiano sui cuscini e ti abbandoni ad un viaggio del quale non porterai ricordo ma che ti lascerà una profonda e piacevole sensazione al risveglio.


Questo è un piccolo trafiletto ispirato che ho scritto arrivato a casa mentre questo che riporto è quello scritto da una nostra amica..anche se è andata un pò fuori tema..


We are small, we are nothing, fragile, insignificant, and under the huge and fathomless milky way this fact becomes even more palpable. Yet we are damn lucky to be the witnesses of such wonders. Let's not ruin this. The urge to undo the damage we've caused and are causing, and will cause grows keener.
Let's appreciate the moment and work on what we can try to reverse.
giovedì 8 aprile 2010

PostHeaderIcon Maupiti , isola da sogno .



Maupiti è situata circa quaranta chilometri a est da Bora Bora, nelle giornate limpide si può notare un piccolo cono che spunta in lontananza dall’oceano. Si raggiunge in circa due ore di navigazione, durante le quali si vede via via allontanarsi il monte Otemanu (m.727) e avvicinarsi il monte Teuraafatiu, cima più alta di Maupiti, che ha m. 380. Sembra di la
sciare la mamma e di raggiungere la figlia, infatti Maupiti sia per l’origine vulcanica sia per la configurazione con la laguna e i motu che circondano l’isola principale assomiglia a una Bora Bora in miniatura.
All’attracco del Maupiti express, Enrico ed io abbiamo avuto la fortuna di essere accolti affettuosamente e accompagnati in un approfondito tour dell’isola dal simpatico e informatissimo Aster, un amico di Stanley.
L’intero circuito dell’isola di una decina di chilometri si percorre lungo una strada asfaltata, larga quanto una strada privata, ci sono rare automobili, perché i turisti spesso circolano in bicicletta, insomma sembra di essere in un grande parco lussureggiante, non si incontrano né pericoli, né problemi di traffico.
Piccola, ma storicamente e culturalmente importante Maupiti conserva un ampio e importante marae, dove si può vedere ancora il trono sul quale venivano incoronati anticamente i re di tutte le isole. Grazie ad Aster abbiamo raggiunto con il suo comodo pick up la zona dei misteriosi petroglifi (l’incisione più interessante è una grande tartaruga) ai quali gli altri turisti arrivavano faticando a piedi.
Essendo l’isola tanto piccola, la laguna è stretta e i motu così vicini all’isola principale che vi si può arrivare a piedi dalla spiaggia, senza neanche dover nuotare, ma è certamente molto più soddisfacenti immergersi direttamente dagli isolotti, sbarcandovi comodamente da una barca. Aster e la moglie ci hanno fatto conoscere l’acqua piacevole e trasparente del motu, ma soprattutto il cibo tipico e cotto in maniera tradizionale. Il pesce appena pescato per noi è stato cotto sulla brace schermata dai coralli per evitare che bruci, come saporito e abbondante contorno abbiamo mangiato uru (frutti dell’albero del pane), sempre cotti alla brace.
Quello che ci ha particolarmente stupiti è stato che il pranzo ci è stato servito in vassoi di foglie di palma abilmente e rapidamente intrecciate dalla moglie di Aster, mentre il cibo cuoceva e, naturalmente, ci siamo dissetati con l’immancabile cocco, sempre a portata di mano in tutte le isole.
Come direttore della scuola, che ospita circa 150 bambini Aster ci ha riferito un episodio tramandato dalla tradizione (o forse persino dalla leggenda!): siccome lo spazio per la costruzione di edifici sulla costa è molto scarso, nel passato ogni bambino portava a scuola un sasso per recuperare al mare il terreno necessario all’ampliamento.
Al tramonto abbiamo ripreso il traghetto Maupiti express con un certo rimpianto di dover lasciare così presto un luogo da sogno, ma portando uno splendido ricordo di luoghi e di persone, ricordo anche concretizzato in una collana di profumatissime tiare, che ci hanno accompagnato con la loro fragranza per tutto il ritorno a Bora Bora.

Gianna
lunedì 5 aprile 2010

PostHeaderIcon Dopo la R di razza la S di...

Che dire...dopo un bagno con le razze bisognava trovare un modo altrettanto dignitoso di concludere la giornata e cosa si può voler di meglio di una cena all'italiana?!
Innanzi tutto voglio ringraziare subito la ditta Andrea & C che si è messa a disposizione per preparare le pietanze, sono state infatti farcite e servite deliziose pizze multi sapore e come dessert due tiramisù: uno normale per i bambini ed uno aromatizzato al rum solo per i grandi, in teoria...in pratica abbiamo fatto un piccolo pasticcio ed una dolce bambina di 2 anni si è fatta la sua prima "bevutina". Dovete perdonarci ma anche se lo sembriamo non siamo perfetti.....;)
Ma torniamo alle cose importanti, dopo una bella dormita la mattina successiva siamo di nuovo pronti per un altra escursione;
a dire il vero non è che siamo proprio eccitati perché ci aspetta un giro dell'isola in barca e sinceramente ormai l'abbiamo già vista un pò di volte..ma l'idea è di Stan e quindi sappiamo che qualcosa di bello salterà sicuramente fuori.
Con qualche difficoltà raggiungiamo a piedi la barca ormeggiata un pò a largo e partiamo. La giornata è davverò bella soleggiata quindi ci mettiamo in posizione tattica da abbronzatura e lasciamo vagare lo sguardo all'orizzonte tra palme, spiaggie, bungalow, barche bianche anche oltre le murate (per le schiene pallide di turisti appena arrivati..), velieri da sogno e l'immancabile reef. La pace però viene subito infranta dall'arrivo di un pescatore che animatamente ci invita ad inseguirlo, parlava thaitiano ma Ped è quasi sicuro che abbia trovato delle Varò....noooooooooo anche oggi, non è possibile! Stan manda a tutta la barca e si lancia dietro all'amico; questo dopo qualche tratto s'infila nel passaggio che porta dalla laguna interna all'oceano ed accosta esternamente al reef dove sono già ormeggiate altre barche. C'è concitazione nell'arria, tra me e me "sono proprio andati i polinesiani per ste canocie" ma vengo subito smentito. Il motivo di tanta frenesia è un banco di squali pinna nera!!!
Maschera, pinne e boccaglio al volo, macchina fotografica per documentare questa sensazionale immersione e dentro! Ci caliamo dalla barca e ci avviciniamo timidamente al banco, poi sempre con maggior coraggio fino a ritrovarci nel mezzo. Col cuore letteralmente in gola ma l'adrenalina in piena iniziamo ad immergerci cercando di nuotarci sempre più vicino...sono splendidi ve l'assicuro, un corpo con una forma perfetta, movimenti eleganti e possenti, un fascino indescrivibile tanto che è prprio l'ultimo pensiero nostro quello di uscire dall'acqua. I minuti s'incalzavano rapidamente ed è impossibile descrivere in modo coinvolgente l'accaduto perché in realtà noi ci limitavamo a trattenere il fiato e guardare quindi spero che le foto possano aiutarvi ad immedesimarvi nella nostra esperienza.

















Da bravo biologo vi farò anch'io una breve descrizione scentifica che aggiunge anche un pò di professionalità al post..:

Lo squalo pinna nera (Carcharhinus melanopterus) appartiene all’ordine dei Carcharhiniformes e alla famiglia delle Carcharhinidae, e vabbè.
Abita l'oceano Pacifico e quello indiano preferendo le zone dei reef, potete trovarlo anche a bassissime profondità dove l'acqua vi arriva al ginocchio.
Si contraddistingue per la colorazione nera presente sulla punta di tutte le pinne (da cui il nome) in paticolare su quella dorsale, il corpo possiede il classico color argenteo che tutti s'immaginano per gli squali con qualche sfumatura marrone sul dorso.
Può raggiungere i 2 metri e pesare anche 50 kg..sono numeri abbastanza contenuti se confrontati coi suoi parenti.
La sua riproduzione è la vivipara placentata e dopo una gestazione di 16 mesi la femmina può patorire anche fino a 4 cuccioli.
Le sue prede sono costituite da pesci, razze, squali, crostacei, molluschi e uccelli marini.
Alcune curiosità tipiche di questa specie sono il cosiddetto spyhopping ovvero la capacità di ergersi al di fuori dalla superficie e guardarsi attorno ed il breaching, riescono infatti a compiere salti uscendo con tutto il corpo dall'acqua.
Nella lista rossa della IUCN questa specie è classificata come prossima al ischio di estinzione...
domenica 4 aprile 2010

PostHeaderIcon Di che razza sei ?

Prima di iniziare a scrivere di questa magnifica giornata vorrei ringraziare lo zio Stan ed il prof.Ferrero per la gustosissima cena a base di polpo che hanno cucinato per noi.
Infatti ieri sera ci siamo ritrovati in una decina di persone tra cui Stan , la sua famiglia , il Prof , sua moglie e noi , attorno a due tavoli che erano stati disposti all'esterno della casa di Stanley.
Le portate erano tutte a base di polpo , pescato precedentemente da Stan , in una giornata in cui noi cercavamo di prendere qualche Varò.



Il giorno dopo la polpocena ci imbarchiamo tutti su una grosso motoscafo che Stanley ha preso in prestito per l'occasione e ci dirigiamo fuori dalla laguna ,nell'oceano, oltre il reef esterno .
Qui vediamo subito delle barche ferme circondate da turisti che sguazzano in un metro d'acqua.
Stanley ferma la barca a debita distanza , subito ci accorgiamo di essere seguiti da uno stormo di razze , prende del pesce crudo , precedentemente preparato , lo lancia in acqua e ci invita ridendo a tuffarci.
Dove prima non c'era nulla ora la superficie del mare è completamente ricoperta di razze ( e a distanza anche qualche squalo , che però non si è mai avvicinato) .
In acqua è difficile muoversi le razze spingono e ti urtano curiose , cercando di elemosinare qualche pezzo di pesce che viene infilato negli spiracoli ai lati degli occhi (orecchie?) ,Stan ci sconsiglia di sfamarle dalla bocca che si trova sul lato ventrale poichè non c'è differenza tra pesce e mano e loro mordono assai bene :P. ( a Luca è stato succhiato un dito).
Un altro avvertimento di Stan diceva di non fare innervosire la razza e di non toccare la coda , visto che in punta di questa hanno un forte veleno che usano solo in caso di difesa , ma di spostarla delicatamente con la mano spingendo da un lato del dorso.

Stanley dice anche che se vedi un tuo amico nuotare sott'acqua a sei metri di profondità e una razza avvicinarsi a lui puoi dirgli addio , le razze sono talmente curiose che sicuramente si metteranno a nuotarli sopra impedendoli di risalire e prendere aria.

L'esperienza è stata tra le più belle e divertenti che fin ora abbiamo avuto , le razze sono degli animali splendidi , si lasciano accarezzare e salgono dall'acqua per guardarti o farsi baciare ... a volte ti prendono ai fianchi e ti fanno dei succhiotti alla pancia e alla schiena :D ( ecco l'accenno di Andrea nel suo scorso post ).


Non saremo veri biologi se però non vi dessimo qualche informazione in più su questo animale!
Quindi :



Il superordine dei pesci cartilaginosi BATITOIDEA comunemente chiamato Razze contiene più di 500 specie divise in 13 famiglie.

Le razze sono strettamente correlate agli Squali dai quali si distinguono per il loro corpo apiattito , le pinne pettorali allungate e fuse con la testa e per la posizione delle branchie, che si trovano nella parte ventrale del corpo.

ANATOMIA:
Le razze sono piatte di corpo e come gli squali, sono una specie di pesci cartilaginei , nel senso che hanno uno scheletro senza ossa fatto di una dura sostanza elastica. La maggior parte di Batoidea hanno cinque aperture ventrali , chiamate fessure branchiali. Le fessure branchiali si trovano sotto le pinne pettorali , sulla parte inferiore, mentre nello squalo sono ai lati della testa . La pinna anale è assente.Gli occhi e gli spiracoli sono situati sulla parte superiore della testa.

HABITAT:
La maggior parte delle specie vivono in acque profonde da pochi a più 3.000 metri, in un ampia varietà di regioni geografiche , molte nelle acque costiere, la maggior parte ha distribuzione cosmopolita ,nei mari tropicali e subtropicali.