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Lettori fissi

sabato 4 dicembre 2010

PostHeaderIcon Maupiti mon amour.






Ia Orana!

..è ormai partito da giorni il triste conto alla rovescia che si concluderà con i primi passi che faremo all'aereoporto di Venezia il 13 dicembre. Manca davvero poco al rientro, e il tempo è davvero volato, qui in Polinesia scorre in un modo tutto suo..
Ma bando alle lamentele di fine viaggio, seppur il mio viso abbia una colorazione che farebbe invidia ad un Cosmopolitan e dire che sono stanca sia un eufemismo, distesa sul letto mi è venuta comunque voglia di condividere con voi quella che è stata una delle più belle giornate trascorse qui in Polinesia. Dopo numerosi tentativi di "Bè sarebbe bello visitare Maupiti!" o "In un week end potremmo prendere la barca e andare a Maupiti!" finalmente i progetti sono diventati realtà. Stamattina alle 8e30 dal molo di Bora partiva la Maupiti Express 2 (col senno di poi il mio commento è stato "Sarà la numero 2 perchè la numero 1 si è ribaltata ed è affondata) e noi con essa. In origine si era deciso di partire giovedì, ma dopo il risolutivo commento di Stanley "se andate sabato c'è un mio amico che vi può fare da guida" il cambio di programma è seguito ad una decisione unanime. Il viaggio in barca è durato circa 2 ore, ammetto che pur non avendo mai avuto problemi di mal di mare, all'andata è stato abbastanza fastidioso perchè c'era davvero molto vento e un fastidiozo ballonzolare di onde. Giunti sull'isola siamo stati accolti dal nostro ormai usuale benvenuto polinesiano, noto ai più come "acquazzone tropicale". Abbiamo trovato senza troppe difficoltà Aster, l'amico di Stanley, che abbiamo scoperto poi essere il direttore della scuola di Maupiti. Fortunatamente la pioggia è durata poco e, saliti agilmente sul pick up di Aster, abbiamo goduto di un tour guidato di tutta l'isola -è quasi una Bora Bora in miniatura, se per un giro a 360° di Bora si impiegano 50 minuti figuratevi per uno di Maupiti-. Io personalmente posso dire di essermi innamorata. Un'isola che conta 1300 anime, coperta da cima a fondo da alberi da frutto carichi dei più begli ananas, manghi, banane, papaye, lime, uri, pistacchi, cocchi e chi più ne ha più ne metta, costellata di rigogliosi cespugli di tiarè e una varietà mai vista di specie di ibiscus dai mille colori. Gli abitanti, già solamente da quanto ho potuto cogliere osservando i saluti tra Aster e i passanti o le famiglie sedute nei loro giardini, sono tra le persone più allegre, spensierate e cordiali che io possa dire di aver visto nei miei viaggi (questo ovviamente vale per la maggior parte della gente qui in Polinesia, ma ora Maupiti occupa un posto speciale nel mio cuore). Insieme ad Aster dunque, e ad un altro gentilissimo Maupitiano di cui, chiedo venia non ricordo il nome, abbiamo dunque visto ogni particolarità di questa splendida isola, petit ma tres jolie. Mentre ci guardavamo affannosamente in giro dal bordo del pick up, cercando di osservare il più possibile di questo paradiso terrestre, ci venivano spiegate le varie caratteristiche della flora e qualche particolarità o dettaglio storico, quale la completa distruzione degli edifici a causa di tifoni negli anni 80 oppure la presenza di ben 4 chiese -e di una spiccata religiosità- su una così piccola isola. Al termine del tour sull'isola principale, abbiamo osservato una sorta di "altare" per la pesca, ovvero una fossa con all'interno dei pesci in pietra dentro la quale venivano gettate le teste dei tonni catturati per ottenere la benedizione per una pesca fruttuosa. Vicino a questo "tempio ittico" abbiamo potuto osservare un antico luogo di riunione, in una piccola spiaggia rocciosa vi sono infatti una sorta di trono in pietra circondato da sassi che fungevano da sedute. Non mancano le testimonianze fotografiche di Enrico ed Alice che si atteggiano in pose regali, non propriamente riuscite al meglio. Tant'è, dopo questi aneddoti di tradizioni e cultura locale, avendo appreso anche che l'isola di Maupiti è patrimonio Unesco, siamo stati traghettati in barca sino ad un adiacente motu (poco da fare, credo che i motu siano l'emblema della polinesianità, da lì provengono tutte quelle immagini di palme, sabbia bianca e acqua trasparente che campeggiano sulle cartoline) dove siamo stati istruiti da Aster e famiglia nella creazione di un tipico picnic polinesiano da motu. Raccolti i cocchi, acceso il fuoco, colti gli uru dagli alberi, ci siamo cimentati (non saprei indicare in quale bassa percentuale è stata utile la nostra partecipazione ma è bello crederlo) nella produzione di una gigantesca ciotola di poisson cru. Dal canto mio, insieme ad Alice e Giulia, nonchè a scapito della mia -a volte- davvero scarsa manualità, ho imparato ad intrecciare le foglie di palma per crearne bellissimi piatti e cestini da utilizzare per riporvi il cibo. Dopo tutti questi polinesiani preparativi, siamo infine giunti all'agognato pranzo sul motu: uro con salsa di cocco caramellato, poisson cru, bec du can e naso grigliati, anguria e mango a volontà per tutti. Nessuno di noi ha fatto i famigerati "complimenti" e abbiamo tutti mangiato come squali. Un'ottima giornata, un'ottimo pranzo. Maupiti è davvero un piccolo paradiso terrestre. Dopo il pranzo abbiamo avuto un'oretta di relax, Alice e Giulia sono sparite tra gli alberi, Enrico ha fatto ulteriore conversazione con la famiglia di Aster, io mi sono ritirata in contemplazione del mare e di Maupiti che, dal motu, si vedeva troneggiare in lontananza. Alle 16 la Maupiti Express 2 ci attendeva al molo, e dopo una avventurosa traversata sulla barca di Aster (durante la quale ci siamo non inzuppati, di più) ci siamo imbarcati alla volta di Bora.
In ricordo della giornata splendida abbiamo anche avuto le caratteristiche corone di fiori di tiarè, anche ora mentre scrivo porto ancora la mia, che profuma tantissimo e mi ricorda ad ogni annusata quanto bella sia stata la giornata. Con un pizzico di malinconia causata dalla consapevolezza di quanto poco tempo manchi al rientro. Tra l'altro, piccola parentesi, mi sono creata un originale calendario/conto alla rovescia, facendo una piletta di lenti a contatto giornaliere a lato del lavandino del bungalow, così che ogni mattina vedo la piletta rimpicciolirsi e sento la partenza più vicina.
Con la speranza di avervi fatto venire voglia di, un giorno, visitare la splendida Maupiti, una buonanotte a tutti (qui sono le 21.45) e alla prossima!