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Lettori fissi

martedì 23 novembre 2010

PostHeaderIcon Buongiorno Italia!! (citazione: Mauro Doimi, 2010)

Scusate la lunga assenza ma eravamo occupati a trascorrere il weekend sul Motu Ome. Tutto è iniziato venerdì sera quando Stanley, per farsi perdonare la mancata permanenza notturna a Tupai, ci ha proposto questa affascinante avventura.
Siamo partiti sabato mattina verso le 11; appena sbarcati ci siamo resi conto che eravamo arrivati in paradiso, una lingua di terra che si estende tra laguna interna ed oceano, da un lato il reef, dall'altro la sabbia bianca e nel mezzo una varietà di piante con enormi fiori colorati e profumati. Abbiamo soggiornato in un rustico bungalow, dotato d'acqua piovana ed energia solare, che un caro amico di Stanley ci aveva lasciato a disposizione.
Finito il pranzo, un ottimo pollo arrosto comprato alle roulotte, ci siamo dedicati all'esplorazione del territorio circostante, non senza essere stati informati su come affrontare i vari pericoli presenti.
Marco dotato di canna da pesca si è fiondato sul reef, non curante delle onde, per provare a catturare l' ormai agoniato carangide di taglia.
Eleonora è svenuta all'ombra di un albero (probabilmente già malaticcia, infatti oggi ha passato la giornata nel letto bevendo thè e consumando svariati km di fazzoletti).
Enrico, dopo aver annunciato l'avvistamento di un coniglio bianco che poi si è scoperto essere un piccolo gattino e dopo essere stato adeguatamente deriso per questo incredibile visione, si è isolato girovagando per tutta l'isola.
Giulia ed Alice dopo alcune parole crociate e qualche foto si sono avventurate sul reef, tutto procedeva bene fino a quando hanno deciso di sedersi sui coralli dove si infrangevano le onde, l'errore è stato duplice: ignorare la tecnica spiegata per stare sul reef (by Stanley) e l'avviso del 'saggio' pescatore (conosciuto come Marco) che si era immediatamente reso conto della situazione: “Ragazze, attente a questa onda ... è grande !!!” tempo 10 secondi la forza dell'oceano le aveva già trascinate per metri sulla barriera corallina, da li si sono alzate molto ammaccate e si sono ritirate sulla più sicura spiaggia, riprendendo le parole crociate. Anche l'esperto pescatore a fatto una brutta fine, ma nessuno si è accorto di nulla, possiamo definire la sua caduta molto meno scenica di quella precedente.

Verso le 4 Marco, Enrico e Stanley sono andati a procacciare la cena, dopo essere riusciti a pescare 8 carangidi sono tornati a riva per prepararli per il pasto.

Dopo la cena di pesce, riso, vino e birra si è deciso di dormire sulla spiaggia; Nadia e Mauro, i meno avventurosi, hanno optato per i comodi, ma noiosi materassi del bungalow, mentre tutti gli altri, con stuoie e vino in mano si sono avviati verso l'oceano. Dopo qualche ora passata a chiacchierare e bere sulla sabbia si sono coricati cullati dal rumore del mare.

Purtroppo il loro sonno è stato interrotto dalla pioggia delle 3.30 che li ha costretti a tornare al coperto nell'afoso bungalow.

La mattina Stanley ha preparato la colazione a tutti con caffè ed un'improvvisato pain au chocolat che è stato prodotto con del pane caldo ricoperto di Nutella.

La mattinata è trascorsa tra caccia di Varò, in particolare Mauro è stato il primo ad avvistarne la tana di Varòzzilla ( una canoccia dalle dimensioni ragguardevoli e da noi così soprannominata), e a violarne la privacy filmandola per l'intera mattinata. Gli altri (quasi tutti) proseguendo lungo costa hanno cercato nuovi e sfuggenti buchi al fine di procacciare altre Varò ( non più per sperimentazione ma per poter finalmente fare delle ottime linguine). La mattinata è prodeguita poi con lunghi bagni e giochi nella limpida laguna interna.

Dopo un veloce, ma gustoso pranzo al sacco procurato dal ormai amatissimo Stanley, ci siamo appisolati qualche ora prima di ripartire per tornare all'impianto.

Durante il nostro sonno una delle corde che tenevano una barca attaccata alla riva ha deciso di sciogliersi lasciandola in balia della corrente, fortunatamente Enrico, che non riusciva a sopportare il violento prurito causato alle infinite punture di Noni, si è avviato verso la spiaggia ed accortosi dell'imprevisto si è lanciato eroicamente verso il recupero dell'imbarcazione.

Il nostro inderogabile rientro verso le 5 di pomeriggio è stato seguito da un'infinità di docce e una abbondante cena con Stanley a base di pasta e pesce fresco.

Prima di lasciarvi vogliamo annunciare una lieta novella: abbiamo un nuovo e soprattutto spazioso frigorifero che finalmente ci consente di contenere tutto le vivande necessarie alla sopravvivenza di 7 persone ( questo grazie alle conoscenze boraboresi o borensi, che dir si voglia, di Nadia).

Un saluto dagli ammaccati, punti, assonnati, raffreddati e bruciacchiati...... ma felici :

Enrico (il bersaglio favorito delle zanzare); Marco (l'intrepido pescatore); Giulia ed Alice (le donne donne dei lividi) ed Eleonora (l'appestata).