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Lettori fissi

venerdì 26 novembre 2010

PostHeaderIcon Galeotta fu Bora Bora





Dopo lunga assenza dagli schermi, ottenuta finalmente una connessione internet nel mio bungalow, sono di nuovo qui ad aggiornarvi sulle giornate polinesiane. Ammetto che la pigrizia ha contribuito alla mia sparizione dalle luci della ribalta, in quanto la batteria del mio pc ha la durata di uno starnuto ormai, e attraversare prati e guadare ruscelli per andare a connettermi all'impianto era oltre ciò che la mia indole plantigrada poteva concedere.
Tant'è che mentre lì, mi dicono, nevica e piove e piove e nevica, vi concedo una soddisfazione cinica dicendovi che qui il tempo non è più clemente affatto. Con gran sofferenza dei nostri vestiti stesi ad asciugare (o almeno a tentare di farlo) in giardino, fastidiose piogge scroscianti si alternano a momenti di caldo torrido, impedendo persino delle atletiche corse di salvataggio per tentare di togliere il bucato dai fili prima che di nuovo assorba tutta la pioggia dei cieli polinesiani. Così insomma nel nostro paradiso di palme siamo un pò limitati dal clima e dalle numerosissime zanzare che ben contente del trinomio piante-umidità-sangue italiano banchettano su di noi 24 ore su 24.
L'ultimo aggiornamento che avete ricevuto riguarda il nostro week end nello splendido motu, dove una casa splendidamente organizzata ci ha "ospitati" per due giorni di totale relax. Io mi sono più o meno abbandonata all'ombra delle palme dormendo più di quanto avessi fatto in tutto il soggiorno a Bora fino ad ora, alternando la siesta a bagni rinfrescanti a stretto contatto con le razze, che sguazzavano agili a riva permettendo anche di avvicinarsi abbastanza a loro. Terminata la mini vacanzanellavacanza, siamo ritornati alla vita d'impianto, dove ognuno ha proseguito le sue attività. Io, non avendo eccessivo lavoro da fare sui pesci pagliaccio, ho lavorato insieme a Nadia con dei batteri e poi su alghe e spugne, preparando colture e analizzando i risultati alla ricerca di proprietà benefiche. Nonostante le mie scarse attitudini per il lavoro da laboratorio, ammetto che è stato davvero interessante.
Nulla di troppo particolare mi viene in mente da narrarvi, se non farvi un pò di invidia con la deliziosa cena a base di poisson cru e aragoste annaffiati da ottimo vino che Stanley ha preparato per noi due sere fa. Mai mangiato così tanto pesce, crostacei e derivati in tutta la mia vita.

A titolo informativo, e per condividere con voi lettori anche i disagi di questa permanenza all'arrembaggio delle palme, negli ultimi giorni siamo anche incappati in dei disagi organizzativi. Come alcuni di voi sapranno, al termine della permanenza BoraBorese avremmo dovuto trascorrere una settimana a Papeete ospiti di Massimo, il gelataio mestrino di cui vi era stato accennato prima della nostra partenza, il quale sta riorganizzandosi tutta una vita qui in Polinesia. Purtroppo il destino avverso vuole si che Massimo non ci possa più ospitare, esono in corso i preparativi per degli ultimi giorni "alternativi". Dato il costo non indifferente di una settimana di vitto e alloggio a Tahiti, la quale spesa è imprevista dal primo all'ultimo euro, ci toccherà attrezzarci diversamente, ed è qui che il gruppo prenderà strade diverse. Enrico, che si trattiene comunque in Polinesia più a lungo di me Giulia e Marco (noi rincasiamo il 12, lui il 18), parte da Bora il 5 dicembre in nave, mentre noi altri lasciamo l'isola dei desideri palmati il 10 in aereo. Conti e ingegnosi calcoli frenetici ci hanno portati a questa conclusione in quanto l'elevato costo di un volo Bora-Tahiti va a coprire quello che sarebbe l'importo di una settimana vitto e alloggio trascorsa là. Quindi per comodità si è optato per i 10 minuti di costoso aereo e 2 giornate Tahitiane per noi, un lungo viaggio sulla stessa barca dell'andata e una settimana Tahitiana per Enrico. Con questi ultimi aggiornamenti tecnici vi saluto, ai prossimi aggiornamenti!
Ia Orana