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Lettori fissi

sabato 30 ottobre 2010

PostHeaderIcon Indiana Geco




Nonostante la stanchezza serale e la scarsità di commenti da voi lettori dell'altro emisfero, continuiamo imperterriti a postare, rendendovi partecipi delle nostre giornate. Ironia della sorte, quest'oggi nella SOLEGGIATA Bora Bora ha diluviato a tratti in maniera davvero fastidiosa, spazzato le spiagge un vento impetuoso e imperversato un maltempo che ha instillato in alcuni di noi (vedi Eleonora) una meteoropatia compulsiva. Nella prima mattina, incuranti del tempo terribile, Eleonora ed Enrico si sono spinti sino al largo sulla piroga (quella ripescata durante la battuta di pesca dell'altra mattina), non senza difficoltà, ma ricavandone un'immensa soddisfazione. Più bicipiti per tutti, insomma. Dopodichè ognuno di noi ha tentato (per quanto concesso dalla pioviggine incessante) di produrre qualcosa; Giulia avvolta nel suo k-way ha raschiato alghe dai tubi delle vasche a mare; Marco ha lavorato su una nassa da pesca; Enrico ha affrontato l'impetuoso mare alla ricerca di tridacne ed ennesime spugne (scatenando il terrore nel gruppo quando ad un certo punto è scomparso); Eleonora -dopo aver tentato di imparare a fare dei nodi tecnici senza troppo successo- ha legato le reti cilindriche per i pesci ornamentali all'interno di una vasca a mare, arrampicandosi agilmente in bilico tra la piroga e il profondo blu. Un momento epico e di enorme pathos ha coinvolto una rete ed un geco. Nel bel mezzo dell'oceano, da una delle reti è sbucato un piccolo geco che è accidentalmente caduto nell'acqua; la regina dei gechi (Eleonora) lo ha prontamente salvato incurante del pericolo e delle intemperie; il geco (denominato poi Indiana Geco) è stato tenuto in salvo appoggiato sul suo decolletè fino al termine delle operazioni svoltesi in alto mare. Esaurite queste la piroga è stata abilmente ricondotta a riva, e il geco portato in salvo; ora abita all'interno della valigia di Eleonora, che ha così lenito il dolore per lo smarrimento di Alfredo, il precedente geco domestico al momento disperso. Le attività mattutine sono state alquanto produttive, grazie alle capacità venatorie di Marco possediamo ora due graziosissimi pesci palla, una coppia, tra l'altro in dolce attesa. Alice, volutamente non menzionata finora, ha tenuto la sua persona al caldo e al sicuro all'interno del container, fingendo di fare ricerche botaniche online, quando invece probabilmente intratteneva le consuete relazioni sociali o faceva origami. Sta nascendo un amore sull'isola, ma per ora vi lasciamo in sospeso. Vi comunichiamo invece che la nuova edizione del Grande Fratello si svolge qui a Bora Bora; siamo infatti costantemente monitorati da svariate telecamere, le quali invadono la privacy persino delle povere Canocchie, neppure libere di fare la muta senza essere spiate. Tornando a noi, la videocamera più invasiva è probabilmente quella che punta alla toilette dell'impianto, fornendo dunque a Mauro (il Grande Fratello) informazioni dettagliate e tangibili dati sulla nostra regolarità intestinale. Nel laboratorio delle sopra citate povere Canocchie si è sfiorato il dramma quest'oggi: una soluzione zuccherina contenuta in un recipiente pirex e risalente alla guerra di Secessione è scoppiata probabilmente a causa della troppa pressione accumulata, facendo DETONARE una lampada al neon e fornendo ulteriore stress ai poveri animali. Non essendo -a quanto pare- sufficiente il disagio causato da questa esplosione, il laboratorio umido si è anche allagato. L'unica attività produttiva di Alice quest'oggi è stata la caccia ai granchi (che ci serviranno per la prova dell'appetibilità dei mangimi da noi creati) durante la quale, beccata dalle pinze di uno di questi, lo ha lanciato ad altezza vertiginosa urlando come un gabbiano isterico, per poi farlo cadere rudemente sulla sabbia. E' stata fatta, durante questa caccia, anche un'importante scoperta archeologica: sepolta sotto la sabbia, Eleonora ha rinvenuto una vecchissima teiera dall'esotico, antico e misterioso aspetto, ricoperta di alghe spugne e orpelli marini di vario genere. Questa è ora trionfalmente esposta sulla veranda, testimone di gloriose epoche passate e antiche ore del tè.

Umidi omaggi, Enrico (il programmatore di cene a lungo termine), Marco (il pesca pesci palla -di pelle di palla fatta da pesce di palla di pelle), Alice (la nullafacente erboristica), Giulia (la fredda punkabestia), Eleonora (la signora incontrastata dei gechi).

Bora Scriptum: Sottolineiamo che Alice, Enrico, Giulia e Marco continuano a rifiutarsi di scrivere, sostenendo di non essere in grado di produrre degli scritti interessanti e mettendomi in mano il pc con aria arrogante ogni sera. Saluti e COPYRIGHT dalla scrivana obbligata, Eleonora.
venerdì 29 ottobre 2010

PostHeaderIcon Pomi di corallo e manici di oloturia-

Dato che la nostra scriba di fiducia (Eleonora) è ufficialmente in sciopero, tocca a me postare qualcosa sulla nostra sesta giornata Boraborense (e sono tutti oloturie vostre, dato che non ho la sua brillante, splendente e inossidabile proprietà di linguaggio e ironia pungente).
Pare che i notevoli anatemi da voi inviati, inizino a fare effetto... Oggi è piovuto TUTTO il giorno, la nuvoletta che staziona fissa sopra Bora Bora ha deciso di giungere fino al mare e dopo la solita colazione a blatte, biscotti e marmellata, abbiamo avuto la mattinata libera per andare in centro a Vaitape...ovviamente sotto la pioggia.
Primo problema: come portare sei aspiranti idioti da qui a lì senza un mezzo di trasporto? Una immaginaria coscia scoperta (nota anche come pollice in su), ci ha permesso di recuperare un passaggio da un pick up di un giovane polinesiano al quale la ciurma femminile non ha fatto a meno di commentare e ammiccare. Ripreso contatto con il suolo, ci siamo messi a gironzolare per l' unica via che pare esserci per la cittadella e tra un negozietto di perle e uno di frutta e torte al mango siamo giunti al negozio di elettronica, dove avremmo dovuto controllare il prezzo per una nuova stampante e acquistare un HUB (tripla USB per consentire di coprire tutto il centro con una rete wifi). Dico dovremmo perché al nostro ritorno avevamo pane, vivande e bevande varie, ma non l'agognata HUB, che ha scatenato in Mauro un attacco isterico. Risultato: è sparito per un paio di ore con una delle biciclette in dotazione chiudendoci fuori dall'impianto, e noi abbiamo pranzato.
Nel frattempo Alice ed io ci siamo messi a preparare un Tiramisù da offrire in sacrificio al Dio Stanley come ringraziamento per le notevoli attenzioni forniteci (Giulia, che oltre alle marmellate, professava di avere un'esperienza quasi decennale nella sua preparazione, nel momento del bisogno pare aver avuto un fase di TRANS ed è sparita dal suo corpo, lasciandoci soli in questa impresa; Eleonora incollava figurine di pesci e Marco si era invece fuso con portatile di Eleonora alla ricerca di tecniche Maori per la pesca delle carpe).
Forse a causa delle esalazioni di mascarpone,ho scoperto il corrispettivo polinesiano del mostro di Lochness, battezzato da noi Blattness; inoltre, notizia che manderà in crisi Pietro, Luca e Andrea, i due cani che pensavamo essere una coppia, Poldo e Mary, è invece un pacs, in quanto Poldo è Polda...
Al ritorno del gruppo al centro, e dopo l'attesa del ritorno di Mauro, abbiamo iniziato a vagare in cerca di cose da fare: io mi sono ingegnato nella costruzione di un retino da plancton, Alice ha continuato la sua ricerca bibliogafica sul fagiolino di Tupai, Marco e Eleonora la preparazione di manicaretti per le varò e Giulia... ...vagava dall'uno e l'altro fino a giungere da Nadia, la quale le ha spiegato come estrarre zooxantelle dai tessuti di coralli e tridacne.
Alla sera la nostra nuvoletta ha deciso di donarci una tregua consentendoci di gustare una pietanza marocchina a base di riso e agnello con mandorle e prugne, gentilmente preparata da Karim (un ragazzo inquilino di Stanley).

Un saluto dalla umida e ventosa Bora Bora.

p.s. Eleonora si riserva il diritto di informarvi che l'italiano di questo post è stato pesantemente corretto da lei mentre beveva il suo caffè mattutino.
giovedì 28 ottobre 2010

PostHeaderIcon Mango pioggia e rock'n'roll




In Polinesia c'è crisi (e Marco ha fame). Ogni mattina, in Polinesia, uno di noi si sveglia, e sa che dovrà correre:
Enrico per spaccare i cocchi sulla spiaggia,
Alice per attirare gli animali selvatici con la sua vocina stridula da mal di gola,
Marco per procacciare cibo per la comunità,
Giulia per proporre la caccia all'ananas sugli alberi,
Eleonora per scoprire se Alfredo, il suo geco domestico, è ancora con lei, concubino di infuocate notti polinesiane.
E' partito il dramma, le prime ore della mattina e il dopo cena instillano in noi un'idiozia leggendaria, le battute idiote e le risate senza un senso si sprecano.
Quest'oggi siamo tuttavia felici, la pesca mattutina ha portato non solo pesci, ma una piroga vagante che i nostri avventurieri virili hanno trascinato con loro fino a riva, e che -se nessuno verrà a rivendicarne il possesso- erediteremo con sommo piacere. Possediamo inoltre molti cocchi, che abbiamo aperto con l'ausilio di appuntiti bastoni e cani che collaboravano tirandone la buccia con i denti. Abbiamo rimpinguato le nostre scorte alimentari anche andando a fare la spesa, Eleonora ed Enrico, al supermercato Chan Lee (per gli amici "e così i cinesi non stanno conquistando tutto il globo") hanno eroicamente fatto scorta di generi di prima necessità (ad esempio i fermenti per fare lo yogurt) venendo oltretutto benevolmente truffati dalle venditrici di frutta delle bancarelle sulla strada, i cui ananas si fanno pagare come borse di Prada. Non sono mancati i momenti di tensione anche quest'oggi, Giulia è stata duramente accusata di voler vivere da scimmia mangiando frutta tutto il giorno e di non aver voglia di lavorare; non a caso ha temporeggiato fino alle 16 prima di decidersi ad entrare in acqua a caccia di spugne (Giulia aveva freddo e le è stato detto che se vuole trovare il caldo deve andare in Africa). Alice dal canto suo ha trascorso una FATICOSISSIMA giornata seduta nella veranda, trafficando sul computer impegnata a fingere ricerche botaniche (quando invece intratteneva relazioni sociali su skype). Attività alla Bear Grylls hanno compreso la CACCIA AI GRANCHI CON I TUBI (brevettata da MARCOFAGNINI detto anche "l'ingegnoso") con la collaborazione di Eleonora. Ci siamo impegnati anche per l'alimentazione dei nostri animaletti domestici, sempre i menzionati Marco ed Eleonora si sono cimentati nella creazione di ben 5 differenti ricette per il cibo delle Lysosquille utilizzando: uova di artemia salina (si sono scoperte avere un estetico grazioso effetto glitterato), proteine in polvere, pasta di tamanu, olio di fegato di merluzzo, molluschi, pesce, farina di tapioca, gamberi. Momenti di ilarità demenziale hanno punteggiato la raffinata attività da chef. Giulia ha finalmente imparato, o almeno si spera, ad utilizzare il boccaglio per lo snorkeling, incappando però in un incidente di percorso (ridendo sott'acqua per qualche futile motivo infatti le se è rempita la maschera di acqua!). Le nostre oloturie, come vi avevamo già anticipato, sono tutte nel paradiso delle oloturie, tuttavia qui in Polinesia non si butta via niente (l'impianto ne è la prova tangibile) e le loro putrefatte erpidermidi sono state conservate per estrarne magiche sostanze dai poteri misteriosi (come la polvere di stelle). Enrico lo chef si è cimentato, incorrendo in numerosi intoppi, nella produzione dell'humus di ceci (tuttavia essendo un perfezionista si è ampiamente lamentato della riuscita non perfetta della pietanza); Stanley, che ogni giorno ha un pensiero gentile per noi, ci ha portato per cena una deliziosa torta di pesce che ha preparato. Lo stress accumulato nella dura vita d'impianto si manifesta nel corso di brevi (e non) episodi di schizofrenia: per Giulia ad esempio in dichiarazioni (con voce da psicolabili) delle sue capacità nella produzione di marmellate ("se troviamo tanta frutta possiamo fare la marmellata. Io so fare la marmellata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!").

Tante noci di cocco splendide in fila per tre per tre per tre a tutti voi; Eleonora, la dattilografa di fiducia, Alice il transessuale dall'erotica voce storpiata dal mal di gola, Giulia la scimmia della frutta, Enrico dalle mutande imbarazzo color pistacchio (ostentate davanti alle canocie che ora non saranno più le stesse), Marco l'ingegnoso pescatore dalla felpa con addosso strati risalenti a varie ere geologiche (la stessa ebbe origine probabilmente nel Cambriano inferiore).
Succosi saluti!!!!
mercoledì 27 ottobre 2010

PostHeaderIcon Grazie al cielo abbiamo tutti l'antitetanica.


Dopo giorni di post casuali creati in massa, io Eleonora mi sono miracolosamente ricordata la password dell'account Google e posso nuovamente postare sul blog. Nonostante ciò i nostri post continueranno probabilmente, come è avvenuto finora, ad essere scritti più o meno in massa dal tropicale divano in vimini della veranda di Stanley. Anche oggi è stata una giornata impegnativa, ci eravamo infatti solo illusi che la parte di bricolage del nostro tirocinio esotico fosse finita. Il bagno (noto anche come il sacro sanitrid) si è rotto per la quarta volta (Alice ha gentilmente pulito escrementi di svariata forma e provenienza, oltre ad un frigorifero dall'atroce fetore), Giulia è andata a fare la spesa rischiando la vita su una bicicletta non più in grado di frenare, la quale solo in seguito è stata aggiustata.
Il momento più drammatico ha riguardato una pompa dal discutibile funzionamento nell'impianto, per far operare la quale è stato necessario un impegno prolungato di forza di volontà e pazienza mio, di Giulia e Marco. Per intenderci, quella pompa funziona probabilmente solo durante la stagione dei monsoni e quando Saturno entra nel Capricorno. Nonostante svariati momenti caratterizzati da cedimenti di nervi, ce l'abbiamo infine fatta a far funzionare complessi sistemi di tubi e vasche; il tutto strettamente correlato al principio del "se tocchi un tubo quello vicino si stacca e poi sono tutti affari tuoi". Ci siamo alzati alle 6 come ormai è abitudine, alle 8 circa Marco (che era stato a pescare con Stanley) è rientrato comunicandoci, con nostra somma gioia, che la spedizione ittica aveva avuto successo (cominciavamo ad avere dei dubbi sulle sue capacità nella pesca). La guest star della giornata è stato un rivestimento di linoleum donatoci dall'associazione "Stanley grazie a dio ci sei tu" che ora riveste la veranda della roulotte (dimora di Enrico e Marco). Momenti di dramma si sono susseguiti fin dalla prima colazione, durante la quale siamo stati accusati di voler trascorrere questi mesi unicamente dando la caccia a pompelmi e cocchi; la nostra igiene è diventata sempre più precaria via via che pulivamo, strofinavamo, saldavamo, trasportavamo e distruggevamo cose. Tra l'altro oggi non tirava un filo di vento, a differenza di quanto (secondo attendibili fonti) sta avvenendo a Trieste.
La vita sull'Isola (un pò come sull'isola dei famosi o quella di Lost) non è solo gioia e ananas, bensì è ricca di attimi di terrore e frustrazione. Ad esempio episodi quali la mia infruttuosa caccia al pesce tropicale; dopo un'ora di posta ad un grazioso pesce scatola (che brucava alghe sotto di me con aria di sfida) nulla hanno potuto le mie capacità predatorie e forza di volontà; l'infingardo è sfuggito vivacemente lasciandomi con un pugno di plancton e sogni di catture leggendarie.
Un altro evento degno di esser menzionato è la seconda doccia di Marco, che compiaciuto continua a ricordarci d'essersi lavato agitando con aria trionfante l'ascella sinistra.
C'è anche del lutto in noi, le oloturie catturate con coraggio e temerarietà da Enrico e Marco (con supporto morale di noi DONNE DELL'ISOLA) sul reef 2 giorni fa sono decedute tutte quante, cotte dal brodo lagunare che circondava il secchio verde in cui alloggiavano in attesa di una dignitosa sistemazione; il ritrovamento è stato piuttosto tragico, soprattutto olfattivamente parlando. Tutt'ora speriamo di poter utilizzare per scopi scientifici i loro putridi resti. Dimostrazioni di virilità da parte mia, di Enrico e Marco hanno punteggiato questa colorita giornata, in particolar modo il trasporto di un enorme carrello porta barca (io e Enrico), il trascinamento per tutto l'impianto di un gigantesco contenitore in plastica pieno di catene e materiali ferrosi pesanti (parte logistica: Alice, trasporto e muscoli: io alias Wonderwoman) e la costruzione di pezzi di veranda per rendere esteticamente gradevole l'impianto (Marco). Anche stasera ci siamo rilassati con una piacevolissima cena preparataci per metà da Stanley (che ha egregiamente cucinato il pesce pescato stamattina insieme a Marco) e per metà da Enrico (che si sta rivelando un esperto nella preparazione di pietanze carine con l'insieme quasi casuale di ciò che trova in frigorifero). Mentre scrivo questo post vengo a intervalli regolari insultata per la quantità di stupidaggini che fluiscono spontanee dalla mia tastiera senza che la comunità le approvi ufficialmente. Ciò che è certo è che sto riscoprendo le mie abilità scrittorie.
Saluti dall'amata veranda!

Eleonora Deganiensis, Enrico Cantamessurus, Alice Montagnatus, Marco Fagninus, Giulia Magoghensis.
martedì 26 ottobre 2010



PRONTI A PASSARE DALL'IMPRESA DI PULIZIE AI BIOLOGI

Vi scriviamo dal solito comodissimo divano di vimini, sulla veranda di Stanley che tanto stiamo amando.. per fare onore all'ospitalità ricevuta, abbiamo preparato per lui una cena italiana, o meglio Enrico, smanettando ai fornelli, ha prodotto 1kg e mezzo di pasta e un'ottima frittata con cipolla, tagliando la quale ha causato le copiose lacrime di Eleonora che di fianco creava la sua insalata dietetica. La nostra giornata è iniziata come al solito molto presto, alle 6 già vagavamo senza scopo troppo preciso preparando litri di caffè, che ci ha permesso di affrontare quella che speriamo essere l'ultima giornata da colf biologiche. Enrico, sfoderando tutta la sua virilità, ha aggiustato le biciclette che ci permetteranno di turisteggiare per l'isola in maniera graziosa, Alice ha lavato pile infinite di piatti, Giulia ed Eleonora (la regina dell'idropulitrice) hanno pulito le vasche (ricavando bruciature da medusa sull'80% del corpo), Marco ha smontato pezzi del pontile (trasportandoli su una vecchia tavola da surf come un boscaiolo marittimo) per creare il suo personale giaciglio, in quanto la sua sistemazione notturna è ancora nel fascicolo “varie ed eventuali”.
Giulia è ufficialmente in lutto per la perdita di un'infradito, in quanto possiede le uniche infradito che non galleggiano. Abbiamo salvato numerose creaturine marine dalle vasche rimesse a nuovo, Alice la malvagia ha invece causato traumi permanenti ad un paguro (Bernardo il paguro testardo) lanciandolo, a detta sua per errore, sotto la roulotte. Anche oggi abbiamo fatto snorkeling, la quale attività riserva sempre piacevoli sorprese, oggi ad esempio Enrico e Eleonora hanno incrociato la via di un'aquila di mare piuttosto nevrotica. Le oloturie pescate ieri pomeriggio ancora giacciono in un secchiello sotto il pontile, probabilmente molto annoiate. L'avvenimento clue della giornata è stato la doccia di Marco, che dopo 3 giorni di fetore ha finalmente fatto una doccia (non certo di sua spontanea volontà). Accurati studi hanno poi provato che lavandosi sfrega via numerose cellule cerebrali; per sua fortuna non gli serviranno nella battuta di pesca che lo attende alle 5 e 30 AM insieme a Stanley.
Quest'oggi ci siamo inoltre dilettati nella raccolta di lumache marine per nutrire le nostre graziose canocchie. Con un po' di fortuna le nostre attività di bricolage quotidiano (che ci hanno fatti sentire molto vicini agli uomini di Neanderthal) paiono quasi terminate, domani infatti ci attendono la raccolta di pompelmi e noci di Tamanu lungo la tropicale costa boraborese.
Vi auguriamo una buona giornata (per noi invece buonanotte) in compagnia delle nostre numerose birre tahitiane HINANO e dei gechi canterini che allietano il nostro ormai rituale raccoglimento serale in veranda!

Enrico Blattamessa/Cantablatta, Alice Blattagner/Montablatta, Giulia Blattoga, Marco Blattini, Eleonora Blattano.
lunedì 25 ottobre 2010

PostHeaderIcon Blatta City



Ia orana!

Stasera vi scriviamo al buio (non c’è la corrente in metà isola!)ma illuminati da una splendida luna piena. Oggi è stata una giornata impegnativa, iniziata con un brusco risveglio ma allietata da ciambelle fritte nell’olio di cocco (frit-frit), tridacne e tonno marinati in lime e cocco fermentato.

Subito dopo abbiamo iniziato a ristrutturare e sistemare il centro:

-pulizia degli acquari da melma algale (Giulia ed Alice), ma piacevoli sorprese con pesci e coralli incredibilmente ancora vivi dopo mirabolanti mesi di solitudine e carestia tropicale;

-sistemazione della doccia e del water (Enrico) (finalmente abbiamo un bagno!!!)

-costruzione della roulotte, sterminio di termiti, assemblaggio avventuroso della veranda senza istruzioni alcune, e con una piacevole visita a blatta-city (avanzano 3 pali, ma sta su egregiamente) (Eleonora e Marco).


Dopo un leggero pranzo ci siamo riposati con una siesta di un’oretta durante la quale Marco è finalmente riuscito ad andare a pesca sul pontile, non senza incidenti, in quanto è caduto rovinosamente sfregiandosi in maniera a detta sua mortale uno stinco (tutt’ora se ne lamenta seduto su un divano di vimini). Nel pomeriggio Stanley ci ha accompagnato in barca per un tour nel cratere sommerso e snorkeling tra famelici e variopinti pesci tropicali (che hanno tentato di mangiare il Degano deretano) seguita da caccia alle appiccicose e affettuose oloturie (che hanno romanticamente svuotato le loro viscere sulle mani di Enrico). Ritornati all’impianto, abbiamo scoperto sempre grazie a Stanley, the man who knows everything, come aprire in 3 colpi i cocchi ritrovati sulla spiaggia bora borese.

Due sono stati i momenti drammatici della giornata:

-Marco non ha più un letto, in quanto il tavolo della roulotte che doveva ospitare il suo tropicale sonno è deceduto. Si è creato uno spartano giaciglio su una sdraio rinvenuta nel container (luogo di ritrovamenti archeologici di un certo livello, interesse scientifico e umanistico), alla quale ha abbinato con estremo gusto estetico una pratica zanzariera bianca.

-E’ avvenuto un tragico attacco alieno di blatte e insetti di svariate dimensioni e dalla spiccata aggressività. E’ stato instillato in noi un certo terrore nei confronti di questi putridi animali, dovuto a del terrorismo psicologico e delle leggende metropolitane di tipo entomologico.


Giulia invece, che si contraddistingue per gli hobby banali, ha deciso di catturare blatte (più grosse sono più il suo sorriso si illumina) fingendo di apprezzarle, per poi ucciderle in maniera cinica e spietata (guardandole mentre agonizzano in bicchieri d’aceto) con l’obiettivo finale di spillarle (la gente normale solitamente cucina biscotti o lavora a maglia).

Eleonora è grata all’antitetanica, in quanto è assai probabile che averla fatta le stia allungando la speranza di vita di almeno 2 mesi. Nel dubbio cattura gechi ovunque.

Notiamo un peggioramento nella compulsiva mania floristica di Alice, che scatta come una faina ogniqualvolta vede un fiore grazioso. In compenso sta acquistando lentamente dimestichezza con l’ambiente acquatico, fotografando in maniera casuale ogni cosa semovente o immobile incontri nel suo marino percorso.

Un ringraziamento di cuore va a Stanley, che moltiplicando i cocchi e i pesci ci ha regalato il nostro primo vero pomeriggio polinesiano fatto di acqua turchese, pesci tropicali e cocco. Maruru e alla prossima! GNE!

domenica 24 ottobre 2010

PostHeaderIcon Dio benedica lo shampoo al cocco !!!



Ia orana,

oggi finalmente siamo approdati sulla bramata isola di Bora Bora, dopo un altro viaggio estenuante che però questa volta si è svolto su una nave cargo, dove l'aria condizionata ricreava il clima del polo sud (visto che ci troviamo in piena zona antartica !!!).
Durante il tragitto ha piovuto due volte, svegilando coloro che tentavano di sfuggire al freddo polare, dormendo sdraiati sul ponte della nave, mentre Eleonora si ghiacciava all'interno sepolta da svariati strati di vestiario; ad allietare le 14 ore di viaggio sono arrivati i delfini, che hanno calvalcato qualche onda assieme a noi durante l'ingresso nella laguna di Bora.
Al nostro arrivo abbiamo incontrato Stanley, che gentilmente ci ha accompagnato al laboratorio e ospitato a casa sua per la colazione (e per il pranzo e la cena successivi).
Verso le 9 abbiamo iniziato a sistemare l'impianto, il tutto prevedeva: pulizie varie tra le quali alcune alquanto schifose (vedi congelatori con residui ittici puzzolenti al loro interno e topo morto nell'ufficio), montaggio della roulotte (con pareti fuori asse, nido di termiti e blocchi di sostegno mal posizionati), pulizia del laboratorio, riattivazione del bagno (con water ancora fuori uso), e bla ...
La cosa che ci ha deluso di più sono state le condizioni tragiche del pontile (causate da un forte tifone abbattutosi in queste zone ad inizio anno) e l'inutilizzazione della maggior parte delle vasche a mare per l'allevamento. Tutto sommato dopo esserci rimbocati le maniche la situazione è migliorata decisamente e adesso ci sentiamo quasi a "casa"!!! La serata è finita con un ottima cena e con un'interessantissima chiaccherata sui vari progetti che potremo portare avanti. Gli episodi di maggiore interesse sono:
- abbiamo scoperto che Giulia è una delle poche persone al mondo ad essere anche un cane, visto che è l'unica con l'udito disturbato dallo scacciacani ad ultrasuoni che si trova nell'impianto;
- abbiamo scoperto che solo le persone che sollevano virilmente le roulotte a mani nude sono degne di vedere delle tette;
- Eleonora prega da oggi in poi il Dio Dello Shampoo Al Cocco, con il quale ha potuto pulire e far profumare molte superfici putride;
- abbiamo notato che Marco durante le pulizie tende ad immedesimari nella classica casalinga disperata (Eleonora domanda:"posso entrare in laboratorio?", Marco risponde:"non azzardarti! Non hai idea di quanto tempo sono stato a lavare tutto !!!"); oltretutto ha dei seri problemi con il cibo, infatti si rifiuta di mangiare qualsivoglia cosa non sia indiscutibilmente morta, la qual categoria di alimenti comprende la verdura, che a suo parere non è sufficientemente deceduta;
- Stanley si è rivelato disponibilissimo e gentilissimo nei nostri confronti, un ottimo conoscitore del mare e dei suoi abitanti; oltretutto una persona davvero interessante per qualsiasi tipo di collaborazione;
- Con l'esotica collaborazione del mercato di Papeete, la nostra alimentazione è stata pesantemente invasa dalle banane, le quali con modico prezzo di 200 franchi a casco ci hanno nutriti e sono state il surrogato di diversi pasti saltati a causa dei frenetici, devastanti ritmi degli ultimi giorni Tahitiani (come avrete già intuito Marco si rifiuta categoricamente di ingerire anche le banane, non abbastanza inanimate da non turbarlo);

Speriamo di avervi allietato anche questa volta con il nostro post,

un saluto TROPICALE

Alice, la donna clorofilla, Eleonora, colei che ha sempre una banana in borsa, Enrico, che conosce ogni cosa, Marco, colui che ride e si accartoccia sulle poltrone di vimini e Giulia, il caso umano che percepisce gli ultrasuoni.
venerdì 22 ottobre 2010

PostHeaderIcon Una finestra dalla Polinesia


‘Ia orana!

Siamo arrivati ieri mattina 21 ottobre 2010 dopo un lunghissimo ed estenuante viaggio, costellato di inconvenienti per una parte di noi. (quasi perso il primo aereo a Venezia, problemi con i bagagli, perdita di due carte d’imbarco, doppio check in a Los Angeles…). Fortunatamente però tutto è andato per il meglio e ci siamo riuniti ad Enrico.

Abbiamo soggiornato al residence Manava per questi due giorni che ci ha accolto più che ottimamente. Nel frattempo abbiamo girato per Pepeete e incontrato Massimo e la sua famiglia. Siamo stati all’ILM (corrispettivo polinesiano dell’ARPA), poi al laboratorio di Cosmetologia di Papara che si occupa di produrre olio di Tamanu o olio Monoi; sono prodotti tipici polinesiani che sono conosciuti per le loro proprietà particolari curative e cicatrizzanti.

Domani ripartiremo per raggiungere finalmente Bora Bora, e sarà un altro lungo ed estenuante viaggio in nave cargo.

Vi salutiamo e vi daremo presto nostre notizie più in dettaglio!


Alice, Eleonora, Enrico, Giulia e Marco

domenica 17 ottobre 2010

PostHeaderIcon Che il viaggio inizi!

Inizia l'avventura,
Volo Alitalia AZ0300, partenza da Milnao Linate ore 6.55,
arrivo a Paris Charles De Gaulle terminal 2F ore 8.30.
Da cui se non ci son intoppi ripartiròalle 11.30 dal terminal 2A, destinazione PAPEETE( con piccolo scalo tecnico a Los Angeles) orario di arrvo previsto 21.30, domani mattina per gli italiani!

Per ora nessun intoppo,
arrivato a Linate con beh 3 ore di anticipo rispetto alla partenza del volo, come consigliato dall'agenzia... ho atteso la bellezza di un'ora e mezza perchè le signorine di Alitalia si decidessero a sedersi alla loro postazione... Vabbeh!
Ma le 2 valige dal peso di peso 38.8 Kg, sono state imbarcate e ho passato illeso pure il Check-in!

A presto
martedì 5 ottobre 2010

PostHeaderIcon il gruppo parte !!!!!


Cari amici eccoci !


La famiglia di Massimo ( 3 persone ) parte giovedi' alle 21 da Venezia . E' l'apripista . La sua missione iniziale è essenzialmente logistica e consiste nel trovarci l'alloggio per il nostro arrivo .

Massimo è un giornalista sposato con una figlia e che ha deciso di partire dall'Italia per vivere laggiu' in terra Polinesiana . e non è cosi' semplice .

Ha speso tutto ed in Italia non ha piu' un soldo . Tutto il suo avere e in quel container che viaggia sul mare e che , insieme alle nostre cose , deve arrivare per i primi di novembre . In pratica è il container della speranza di una nuova vita con felicità che forse in Italia non ha avuto .

Sua moglie Francesca e la figlia Alice di 11 anni , sognano i mari del sud e........ i sogni attraversano gli oceani .

Io conto molto su Massimo , dovrà aprire una gelateria a Papeete e poi seguire le nostre iniziative scientifiche e produttive di Bora . Quindi dovremo insegnare a fare un Biologo .


a presto ....... ed in bocca al lupo Max


Mauro

PostHeaderIcon La Partenza...

...è vicina!
Il 19 ottobre è ormai qui, stiamo per partire.
Ci aspetta una prima sosta a Tahiti, una seconda a Huahine e poi arriveremo finalmente a Bora Bora.
Vi terremo aggiornati, o almeno ci proveremo!

Alice