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Lettori fissi

venerdì 16 aprile 2010

PostHeaderIcon Under a starfilled sky

In una serata calda e tersa ci sdraiamo, sulla baia più bella dell'isola, e contempliamo le stelle con un sottofondo di musica naturale-zen: immaginatevi una risaia, in lontanaza un monastero, il sole stà tramontando e tra le colonne del chiostro eccheggiano gli scrosci di un fiumiciattolo, i caldi rintocchi di un orologio di bambù ad acqua; due monaci suonano un radong ed uno xilofono..ora tornate a guardare le stelle, potete scorgere facilmente la cintura di Orione, la crocie del sud e chissa quante altre costellazioni a saperle; ogni tanto un bagliore più intenso degli altri, una stella cadente o forse un iridium flare (riflessione della luce solare da parte dei satelliti iridium per le telecomunicazioni). Parliamo, ci rilassimo, ci fondiamo con la notte, la musica la natura, ti senti amato appagato meravigliato, pronto a tutto perché credi di aver toccato un massimo dell'essere, la tua mente si espande e viaggia leggera di stella in stella, di sogno in sogno, non sei più uno sei tanti ed a poco a poco i tuoi occhi si chiudono, le tue membra rilassate si adagiano sui cuscini e ti abbandoni ad un viaggio del quale non porterai ricordo ma che ti lascerà una profonda e piacevole sensazione al risveglio.


Questo è un piccolo trafiletto ispirato che ho scritto arrivato a casa mentre questo che riporto è quello scritto da una nostra amica..anche se è andata un pò fuori tema..


We are small, we are nothing, fragile, insignificant, and under the huge and fathomless milky way this fact becomes even more palpable. Yet we are damn lucky to be the witnesses of such wonders. Let's not ruin this. The urge to undo the damage we've caused and are causing, and will cause grows keener.
Let's appreciate the moment and work on what we can try to reverse.