Google Translate

Search

Lettori fissi

lunedì 25 ottobre 2010

PostHeaderIcon Blatta City



Ia orana!

Stasera vi scriviamo al buio (non c’è la corrente in metà isola!)ma illuminati da una splendida luna piena. Oggi è stata una giornata impegnativa, iniziata con un brusco risveglio ma allietata da ciambelle fritte nell’olio di cocco (frit-frit), tridacne e tonno marinati in lime e cocco fermentato.

Subito dopo abbiamo iniziato a ristrutturare e sistemare il centro:

-pulizia degli acquari da melma algale (Giulia ed Alice), ma piacevoli sorprese con pesci e coralli incredibilmente ancora vivi dopo mirabolanti mesi di solitudine e carestia tropicale;

-sistemazione della doccia e del water (Enrico) (finalmente abbiamo un bagno!!!)

-costruzione della roulotte, sterminio di termiti, assemblaggio avventuroso della veranda senza istruzioni alcune, e con una piacevole visita a blatta-city (avanzano 3 pali, ma sta su egregiamente) (Eleonora e Marco).


Dopo un leggero pranzo ci siamo riposati con una siesta di un’oretta durante la quale Marco è finalmente riuscito ad andare a pesca sul pontile, non senza incidenti, in quanto è caduto rovinosamente sfregiandosi in maniera a detta sua mortale uno stinco (tutt’ora se ne lamenta seduto su un divano di vimini). Nel pomeriggio Stanley ci ha accompagnato in barca per un tour nel cratere sommerso e snorkeling tra famelici e variopinti pesci tropicali (che hanno tentato di mangiare il Degano deretano) seguita da caccia alle appiccicose e affettuose oloturie (che hanno romanticamente svuotato le loro viscere sulle mani di Enrico). Ritornati all’impianto, abbiamo scoperto sempre grazie a Stanley, the man who knows everything, come aprire in 3 colpi i cocchi ritrovati sulla spiaggia bora borese.

Due sono stati i momenti drammatici della giornata:

-Marco non ha più un letto, in quanto il tavolo della roulotte che doveva ospitare il suo tropicale sonno è deceduto. Si è creato uno spartano giaciglio su una sdraio rinvenuta nel container (luogo di ritrovamenti archeologici di un certo livello, interesse scientifico e umanistico), alla quale ha abbinato con estremo gusto estetico una pratica zanzariera bianca.

-E’ avvenuto un tragico attacco alieno di blatte e insetti di svariate dimensioni e dalla spiccata aggressività. E’ stato instillato in noi un certo terrore nei confronti di questi putridi animali, dovuto a del terrorismo psicologico e delle leggende metropolitane di tipo entomologico.


Giulia invece, che si contraddistingue per gli hobby banali, ha deciso di catturare blatte (più grosse sono più il suo sorriso si illumina) fingendo di apprezzarle, per poi ucciderle in maniera cinica e spietata (guardandole mentre agonizzano in bicchieri d’aceto) con l’obiettivo finale di spillarle (la gente normale solitamente cucina biscotti o lavora a maglia).

Eleonora è grata all’antitetanica, in quanto è assai probabile che averla fatta le stia allungando la speranza di vita di almeno 2 mesi. Nel dubbio cattura gechi ovunque.

Notiamo un peggioramento nella compulsiva mania floristica di Alice, che scatta come una faina ogniqualvolta vede un fiore grazioso. In compenso sta acquistando lentamente dimestichezza con l’ambiente acquatico, fotografando in maniera casuale ogni cosa semovente o immobile incontri nel suo marino percorso.

Un ringraziamento di cuore va a Stanley, che moltiplicando i cocchi e i pesci ci ha regalato il nostro primo vero pomeriggio polinesiano fatto di acqua turchese, pesci tropicali e cocco. Maruru e alla prossima! GNE!