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martedì 9 marzo 2010
3 Days In One Post
17:41 | Pubblicato da
ped |
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Oggi il sole è decisamente sopportabile , una leggera brezza fresca accarezza l'isola e porta la temperatura a 29 gradi , contro i 40 , media dei giorni scorsi .
Così , all' ombra di un tranquillo primo pomeriggio tropicale , mi ritrovo a scrivere disteso su uno sdraio , con il mio Mac in braccio (che stà dando i numeri , come il resto delle apparecchiature elettroniche esposte a quest aria salmastra fortemente ossidante) su questo nostro Diario le avventure di ben 3 giorni !
Eh , si ! Come sempre ci siamo presi indietro con lo scrivere, così mi ritrovo il giorno 12 a dover scrivere del giorno 9 , ovviamente ora non mi ricordo precisamente cosa abbiamo fatto (accidenti a me , ho una Ram al posto del cervello) ma proverò in tutti i modi a sforzare la memoria , almeno per narrare i punti salenti di queste giornate !
Questo post racchiude tutti e tre i giorni passati , vissuti da questi occhi…
Radio BoraBora spara la solita canzoncina caraibica che porta alla mente il completo relax di una spiaggia di sabbia bianca di origine coralligena, il mare è calmo , così calmo che guardandolo dalla riva si riesce bene a distinguere le zone in cui l'acqua inizia a sprofondare dolcemente lungo la scarpata adobbata di numerosi coralli ,casa della miriade di pesci multicolore che eterogeneamente popolano questi fondali.
La giornata inizia con il risveglio in un freddo container verde , quale enorme differenza ! Oramai ci eravamo abituati troppo bene nel bungalow che zio Stanley ci aveva messo a disposizione , ritrovandoci ogni giorno serviti e riveriti di colazione , pranzo e cena .
Ora invece a farci compagnia solo 2 cani pulciosi e tante piccole cose da sistemare : oltre al solito lavoro di assestamento in cui stiamo preparando materiali e metodi per la ricerca sulle nostre amate Lysosquilline maculate anche le comodità indispensabili per godere al meglio di questi spazi , come ad esempio aver messo una piccola pompa azionata elettronicamente che aspira l'acqua da dei bottiglioni d'acqua per portarla nel lavandino della roulotte ( se no l'acqua in roulotte andrebbe aperta e chiusa a metri di distanza tramite un rubinetto ) oppure aver predisposto due canne da pesca per procurarci il cibo ( il supermercato costa molto caro qui).
Ora ci nutriremo solamente di cocco , pesce e riso !
Abbiamo già riempito le vasche esterne del impianto di due bellissimi bivalvi giganti simili alle nostre cozze , ma grandi quanto un computer portatile ( c'è già chi pensa di mangiarli , per conto mio voglio solo vedere se dentro hanno una perla :P ) , di alcuni pesci che abbiamo catalogato come commestibili ( in questi giorni sto sterminando alcune specie locali , in questi pochi giorni la mia quota pesci pescati ammonta ad una trentina ) , due simpaticissime aragoste che erano già in impianto quando siamo arrivati e dei pesciolini che sono stati messi in sei acquari che Andrea ha prontamente pulito.
Verso le quattro di pomeriggio ritorna Stanley e ci chiede se ci va' di rifare l'immersione del giorno prima con squali e mante , speravo riproponesse quest'attività poiché io il giorno prima non ero andato per stare un po' in roulotte a sistemare e a studiare biochimica (Blah!).Abbiamo così passato un magnifico fine pomeriggio dando da mangiare ai pesci dalle nostre mani e scorrazzando in lungo e in largo in mezzo all'oceano per cercare di scorgere la pinna di uno squalo.Non riesco nemmeno a descrivervi l'adrenalina mescolata all'emozione di vedere tre veri pesce cane nuotare a pochi metri sotto di me e scendere in apnea per rincorrerli , incredibile !
Il giorno dopo questo container diventa già più amichevole , gli occhi si spalancano in un posto sempre più conosciuto e familiare , siamo a BoraBora ed è ora di iniziare un altra giornata ! La mattina corriamo al mercato di Vaitape per andare a comperare alcune cose e ci salta in testa di dedicare il pomeriggio , dopo aver terminato i nostri lavori ,a compiere il giro dell isola.
Partiamo così dopo mangiato con le nostre scassatissime biciclette : c'è chi non ha i freni , chi pedala con un solo pedale e chi ha avuto la fortuna di avere una bicicletta che funziona , per quella che si è rivelata essere una piacevolissima gita. C'è un unica strada che compie tutto il giro dell'isola , una pista ad anello con un panorama mozzafiato , si possono distinguere così due distinte zone dell'isola : quella più civilizzata e curata , la BoraBora del turismo , costellata da Hotel , localetti sulla spiaggia e negozietti dove si possono trovare dal classico pareo alle bellissime e già stracitate perle ; e poi la parte dei veri Boraboresi, quella povera , con i campetti dove si gioca a pallavolo e a bocce , i banchetti che vendono frutta provenienti dalla propria casa , la discarica , le case fatte con i più disperati materiali trovati chissà dove , ancora mezze danneggiate dall'uragano che prima della nostra partenza ha distrutto l'isola.E' in questa parte di bora che vogliamo dare fiducia ad un piccolo Magasen (magazzino , negozio ) dove acquistiamo delle birre fresche da gustare mentre si pedala e si suda ! La strada prosegue con una sola e gigantesca salita , fatta di corsa , visto che un cane ha iniziato a rincorrermi :P segue discesa con un tornante che preso a tutta velocità canta in un sibilo di vento quella libertà che da piccoli ci era tanto cara , ma che crescendo , tra responsabilità e compiti è andata scemando…
Pedalando pedalando c'è l'abbiamo fatta , ecco che si rivede il centro di Vaitape tra poco saremo di nuovo a casa , guardiamo l'imponente montagna quadrata che ci ha seguiti durante tutto il tour , ripensando a tutte la gente locale che ci ha porto il saluto lungo la strada …
Contenti dell'avventura passata mangiamo un boccone nella nostro bellissimo ristorante roulotte e ci buttiamo stanchi a letto..
Il terzo e ultimo giorno di narrazione è trascorso abbastanza monotono e pacato , salvati all'ultimo alla sera con la mia geniale idea di andare fuori in uno dei baracchini che ogni notte dalle 7:30 alle 11 popolano la piazza centrale di Vaitape per mangiare. Riprendiamo le bici e in pochi minuti siamo seduti ad un tavolo dove vengono servite delle portate immense di Poisson Crue , Chaomen special e al curry.
Finito il lauto pranzo ci mettiamo in sella e giriamo un po' la città ora buia e calma andando verso casa e guardando le isolette di persone che , davanti ad ogni casa si radunano a chiacchierare ( unico divertimento dell'isola? ) .
Anche questo terzo giorno è finito , parcheggiamo le biciclette vicino al grande container verde , accarezzandone dolcemente la superficie della porta , stremati da un altra giornata scottante ci acasciamo sui morbidi materassi e chiudiamo gli occhi.
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