Google Translate

Search

Lettori fissi

venerdì 5 marzo 2010

PostHeaderIcon Scuola di Cocco

Sono li che parlo con mio papà sul molo di fronte al laboratorio quando sento degli strani rumori...sembarano..sembrano dei cani..un gallo! ma dove cavolo sono..? apro gli occhi come dopo una battuta di ciglia e vedo l'interno di un tetto a piramide..........subito tutto riaffiora alla mente! vedo Pietro e Andrea e dalla finestra quei simpatici animali che vociano nel giardino di Stanley. Sono le 5e30 di mattina, ora d'inizio della giornata polinesiana.
Aspetto ancora qualche minuto immoblile, deciso ad aprofittare di ogni minuto disponibile finché non si alza qualcun altro ma ormai sono sveglio, già gasato dalle aspettative della giornata!
In poco tempo comunque siamo già quasi tutti pronti perché oggi dobbiamo iniziare subito per pulire..a fondo..le strutture e sistemare i danni maggiori dell'uragano.
Per prima cosa svuotiamo un cisterna per la raccolta dell'acqua che ostruisce il nostro container-magazzino, poi passiamo ad osservare la roulotte-cucina che è fuori bolla e qui le cose iniziano a farsi avvincenti: mi chino per osservare i sostegni e, d'improvviso, sento un morso al piede..cazz....salto su di scatto e vedo un cento piedi allontanarsi tutto soddisfatto! è l'unico animale terrestre pericoloso dell'isola e questo fa di me uno degli isolani più fortunati ;)
Per mia fortuna il veleno non ha raggiunto i vasi sanguigni e mi sono risparmiato un girno di agonia a letto (ndr mamma tranquilla), inoltre ho potuto vendicarmi....
Riprendo quindi a lavorare e con Andrea ci rechiamo nel laboratorio umido; qui direi che regna abbastanza il caos, non posteremo foto quindi immaginatevi la cuicina dei simpson quando Marge non c'è e trasformatela in un laboratorio con vasche. Subito tra me penso a quello che mi risparmierei se il un morso fosse stato un tantino più profondo...ma cominciamo a farci largo..
Verso le 9 torniamo nella villetta di Stanely per fare la nostra prima colazione da lui..una cosa fantastica: pane, affettati, caffè, succhi , frutti esotici....una mangiata che non vi dico che ti lascia in bocca un mix di sapori nuovi e freschi.
Riprendiamo le pulizie e questa volta viene anche Stanley con noi che ci da due dritte su come sistemare le vasche traumatizzando il meno possibile gli animali, questa cosa però non sfuggie a Pietro che subito pensa a rimediare incrociando un rametto all'antenna di una'aragosta e sfidandola a duello..non vi preoccupate il ragazzo non si è fatto male ed in compenso adesso sappiamo che sono degli animali molto molto forti.
All'ora di pranzo la giornata acquista un nuovo significato perché veniamo iniziati ad uno dei principali segreti di un isola tropicale.....come si apre una noce di cocco! Per prima cosa la si sceglie in base alle nostre volgie: se desideriamo mangiare la polpa o ricavarne il latte ne sceglieremo una con la buccia marron mentre se vogliamo berne l'acqua una verde, poi la si pela con un particolare utensile in ferro a punta piatta che viene bloccato conficcandolo nel terreno ed infine (si parte da qui se la comprate in supermercato) bisogna romperla; per farlo si guarda la noce dalla parte dove c'è il "viso" formato dai tre cerchietti scuri e si colpisce n tre punti lungo la circonferenza mediana a partire da quello che s'individua dall'intersezione con la linea che origina in mezzo a quelli che sembrano gli occhi..come tutti i procedimenti ovviamente e più semplice a farsi che dirsi...

Facciamo un pò tardi e quindi mangiamo da soli seduti sul parapetto del porticato guardando l'oceano.
Nel pomeriggio, tra una scravazzata di pioggia e l'altra, finiamo di pulire quasi tutte le vasche, apro una noce di cocco, sistemiamo la roulotte, apro un'altra nocie di cocco e decidiamo di aver lavorato anche troppo e che ci meritiamo una bella nuotata con tanto di snorkel e pinne..l'esperienza ovviamente è stata esaltante visto che ci siamo tuffati tra pesci tropicali, qualche polpo, coralli, un sacco di rodoficee, stelle marine e cetrioli di mare ma ci è rimasto un pò di amaro in bocca per la scarsa visibilità e per la sporcizia soprattutto vicino riva dovuti alle abbondanti piogge.
Usciti dall'acqua torniamo velocemente al bungalow per non essere mangiati vivi dagli insetti, facciamo una doccia fresca e...ci piglia un abbiocco assurdo che dobbiamo farci passare perché ci aspettano a cena.
Seduti a tavola ci arriva un piatto farcito di pietanze locali come poisson cru (condito con latte di cocco, pere, uvetta e curry), una specie di banana cotta al forno (che a detta del cuoco ci tingerà la pipì di giallo limone..), tortino di riso e patate dolci sempre del posto. Inizio a mangiare lentamente pezzo per pezzo per godermi tutti i sapori mescolando a fantasia i diversi cibi e come risultato ne esce una cena veramente appagante, anche se le porzioni non erano abbondantissime.. Infine dopo una breve chiacchierata ci alziamo e facciamo per lavare i piatti ma ci dicono di impilarli solo nel lavabo esterno perché ci penserà la donna delle pulizie l'indomani...cosa volere di più?! ci si fionda a subito a letto stanchi morti.

Nenè