Google Translate

Search

Lettori fissi

venerdì 26 marzo 2010

PostHeaderIcon Pacifico come l'Oceano

Prima che Andrea rompa allegramente le pa.... annuncio già che il testo è pieno di errori grammaticali , quando scrivo spesso e volentieri butto giù velocemente le parole sulla tastiera per non perderne lo spunto e poi non lo rileggo perchè sono pigrissimo.E' già tanto che scriva !

Qui la vita non sa mai essere noiosa , ogni giornata per quanto identica possa sembrare alla precedente riserva invece qualche nuova sorpresa e così , anche questa domenica mattina, il solito viaggio che ci porterà alla ricerca delle nostre benamate Lysiosquillina Maculata ( Varò ) si trasforma in qualcosa di particolare che non posso far altro che immortalare in un post, e se sarà bravo , rendervi partecipi.
Il tutto inizia verso le nove quando una voce familiare , quella dello zio Stan , ci avvisa che da li a poco sarebbe passato a prenderci insieme al Prof.Ferrero per cercare nuove tane di Varò a largo della laguna di Bora, verso uno dei numerosi Motu che circondano tutta l'isola.
Dopo una decina di minuti e di sobbalzi tra le onde di un mare trasparente come il cristallo arriviamo in una spiaggia di carattere molto più incontaminato , selvaggio e desolato rispetto ai paesaggi che siamo diventati soliti vedere presso le coste dell'isola .
L'acqua di fronte alla spiaggia è profonda una trentina di centimetri e ci costringe a scendere dalla barca per ormeggiarla.
in questo piccolo ritaglio di paradiso c'è una casetta bianca di legno , vi si arriva percorrendo una cinquantina di metri immersi in un prato verde che profuma di fiori e erba appena tagliata . Attraversando la casa il paesaggio muta nella forma e nel colore in modo graduale , il verde si mescola al bianco della sabbia , gli ultimi due alberi sorreggono una rete posta ad amaca che guarda verso un sole accecante , gli occhi passati dall ombra della vegetazione alla luce del sole ci mettono alcuni secondi per mettere a fuoco il paesaggio che si spalanca di fronte a noi , ma le orecchie non tradiscono , il rumore è quello del mare , il rumore è quello dell'oceano.
Questa spiaggia non è come quella in cui abbiamo ormeggiato la barca, questa non ha sabbia ma grossi coralli bianchi e conchiglie di ogni genere e dimensione che si estendono per una decina di metri prima di distendersi in acqua.
Di fronte a noi non c'era più la laguna calma , calda e protetta dell'atollo , ma lo sconfinato blu dell'oceano pacifico , che con le sue forti onde colpisce la barriera corallina che circonda esternamente i motu ,come se volesse abbatterla per poter entrare e divorare nei suoi abissi la tranquillità dell'isola.
Sono bastati pochi secondi di stupore e meraviglia a tenerci distanti , subito dopo Andrea , Luca ed io eravamo già infilati in alcuni canaloni che l'acqua nel corso del tempo ha scavato nel corallo e, tenendoci aggrappati con mani e piedi a prese rocciose abbiamo sfidato la forza delle onde.
Dopo l'euforico divertimento nel parco acquatico oceanico la mattinata si è ridimensionata al solito lavoro di routine all'interno della laguna , dove con maschera pinne e boccaglio abbiamo girato in lungo e in largo in cerca delle tane delle allegre bestiole , come sempre senza successo !
Purtroppo le Varò sono sempre più in pericolo di estinzione da queste parti, dove vengono catturate per deliziare il palato dei famelici turisti , scopo della nostra ricerca è anche il ripopolamento del loro habitat naturale ( ovviamente dopo che avremo capito come indurre la riproduzione in cattività).
Verso mezzogiorno stanchi ed affamati usciamo dall'acqua . Luca ed io diamo vita ad una gara di arrampicata sulle palme che sporgono sulla riva , lo scopo è di riuscire a salire fino in cima e procurare un po' di cocchi per rifocillarci .Stanley che tutto vede e sente capisce che è ora di improvvisarsi cuoco all'aperto e prese diverse varietà del frutto è pronto a servire in mille varianti il "cocco quotidiano".
La prima portata sono dei cocchi marroni che sapientemente trasforma in lattine dalle quali beviamo assetati , e poi li rompe a metà e ne propone i gustosissimi pezzi…
Prosegue poi con un cocco germogliato , questo infatti all'interno trasforma il latte in una specie di caglio spugnoso , molto buono e delicato.
Ultimo cocco del giorno è stato il "cocco gelatina", presa una noce di cocco piccola e marrone-arancio , un altra varietà rispetto agli altri , lo rompe a metà e crea con la buccia delle spatoline con cui possiamo raschiarne il contenuto gelatinoso , sinceramente è il cocco che meno mi è piaciuto a causa della sua viscida consistenza :P
Finito il cocco party scatta l'ora della siesta e ci ritroviamo tutti beatamente distesi in acqua sotto l'ombra di due palme a farci ripulire la pelle esfoliata da dei simpatici e piccoli pesci spazzini che ci girano attorno mordendoci e facendoci il solletico.
Dopo il meritato riposo , tra risate e scherzi ( lancio delle Oloturie) ritorniamo stremati e scottati a casa accompagnati dalla solita barca , lasciati sul solito molo ..
Il resto del mio racconto si svolge in un letto , nuotare costa fatica ed energie !

Ped