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mercoledì 27 ottobre 2010
Grazie al cielo abbiamo tutti l'antitetanica.
00:26 | Pubblicato da
Eleonora Degano |
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Dopo giorni di post casuali creati in massa, io Eleonora mi sono miracolosamente ricordata la password dell'account Google e posso nuovamente postare sul blog. Nonostante ciò i nostri post continueranno probabilmente, come è avvenuto finora, ad essere scritti più o meno in massa dal tropicale divano in vimini della veranda di Stanley. Anche oggi è stata una giornata impegnativa, ci eravamo infatti solo illusi che la parte di bricolage del nostro tirocinio esotico fosse finita. Il bagno (noto anche come il sacro sanitrid) si è rotto per la quarta volta (Alice ha gentilmente pulito escrementi di svariata forma e provenienza, oltre ad un frigorifero dall'atroce fetore), Giulia è andata a fare la spesa rischiando la vita su una bicicletta non più in grado di frenare, la quale solo in seguito è stata aggiustata.
Il momento più drammatico ha riguardato una pompa dal discutibile funzionamento nell'impianto, per far operare la quale è stato necessario un impegno prolungato di forza di volontà e pazienza mio, di Giulia e Marco. Per intenderci, quella pompa funziona probabilmente solo durante la stagione dei monsoni e quando Saturno entra nel Capricorno. Nonostante svariati momenti caratterizzati da cedimenti di nervi, ce l'abbiamo infine fatta a far funzionare complessi sistemi di tubi e vasche; il tutto strettamente correlato al principio del "se tocchi un tubo quello vicino si stacca e poi sono tutti affari tuoi". Ci siamo alzati alle 6 come ormai è abitudine, alle 8 circa Marco (che era stato a pescare con Stanley) è rientrato comunicandoci, con nostra somma gioia, che la spedizione ittica aveva avuto successo (cominciavamo ad avere dei dubbi sulle sue capacità nella pesca). La guest star della giornata è stato un rivestimento di linoleum donatoci dall'associazione "Stanley grazie a dio ci sei tu" che ora riveste la veranda della roulotte (dimora di Enrico e Marco). Momenti di dramma si sono susseguiti fin dalla prima colazione, durante la quale siamo stati accusati di voler trascorrere questi mesi unicamente dando la caccia a pompelmi e cocchi; la nostra igiene è diventata sempre più precaria via via che pulivamo, strofinavamo, saldavamo, trasportavamo e distruggevamo cose. Tra l'altro oggi non tirava un filo di vento, a differenza di quanto (secondo attendibili fonti) sta avvenendo a Trieste.
La vita sull'Isola (un pò come sull'isola dei famosi o quella di Lost) non è solo gioia e ananas, bensì è ricca di attimi di terrore e frustrazione. Ad esempio episodi quali la mia infruttuosa caccia al pesce tropicale; dopo un'ora di posta ad un grazioso pesce scatola (che brucava alghe sotto di me con aria di sfida) nulla hanno potuto le mie capacità predatorie e forza di volontà; l'infingardo è sfuggito vivacemente lasciandomi con un pugno di plancton e sogni di catture leggendarie.
Un altro evento degno di esser menzionato è la seconda doccia di Marco, che compiaciuto continua a ricordarci d'essersi lavato agitando con aria trionfante l'ascella sinistra.
C'è anche del lutto in noi, le oloturie catturate con coraggio e temerarietà da Enrico e Marco (con supporto morale di noi DONNE DELL'ISOLA) sul reef 2 giorni fa sono decedute tutte quante, cotte dal brodo lagunare che circondava il secchio verde in cui alloggiavano in attesa di una dignitosa sistemazione; il ritrovamento è stato piuttosto tragico, soprattutto olfattivamente parlando. Tutt'ora speriamo di poter utilizzare per scopi scientifici i loro putridi resti. Dimostrazioni di virilità da parte mia, di Enrico e Marco hanno punteggiato questa colorita giornata, in particolar modo il trasporto di un enorme carrello porta barca (io e Enrico), il trascinamento per tutto l'impianto di un gigantesco contenitore in plastica pieno di catene e materiali ferrosi pesanti (parte logistica: Alice, trasporto e muscoli: io alias Wonderwoman) e la costruzione di pezzi di veranda per rendere esteticamente gradevole l'impianto (Marco). Anche stasera ci siamo rilassati con una piacevolissima cena preparataci per metà da Stanley (che ha egregiamente cucinato il pesce pescato stamattina insieme a Marco) e per metà da Enrico (che si sta rivelando un esperto nella preparazione di pietanze carine con l'insieme quasi casuale di ciò che trova in frigorifero). Mentre scrivo questo post vengo a intervalli regolari insultata per la quantità di stupidaggini che fluiscono spontanee dalla mia tastiera senza che la comunità le approvi ufficialmente. Ciò che è certo è che sto riscoprendo le mie abilità scrittorie.
Saluti dall'amata veranda!
Eleonora Deganiensis, Enrico Cantamessurus, Alice Montagnatus, Marco Fagninus, Giulia Magoghensis.
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