Google Translate
Search
Lettori fissi
venerdì 29 ottobre 2010
Pomi di corallo e manici di oloturia-
01:19 | Pubblicato da
Enrico Cantamessa |
Modifica post
Dato che la nostra scriba di fiducia (Eleonora) è ufficialmente in sciopero, tocca a me postare qualcosa sulla nostra sesta giornata Boraborense (e sono tutti oloturie vostre, dato che non ho la sua brillante, splendente e inossidabile proprietà di linguaggio e ironia pungente).
Pare che i notevoli anatemi da voi inviati, inizino a fare effetto... Oggi è piovuto TUTTO il giorno, la nuvoletta che staziona fissa sopra Bora Bora ha deciso di giungere fino al mare e dopo la solita colazione a blatte, biscotti e marmellata, abbiamo avuto la mattinata libera per andare in centro a Vaitape...ovviamente sotto la pioggia.
Primo problema: come portare sei aspiranti idioti da qui a lì senza un mezzo di trasporto? Una immaginaria coscia scoperta (nota anche come pollice in su), ci ha permesso di recuperare un passaggio da un pick up di un giovane polinesiano al quale la ciurma femminile non ha fatto a meno di commentare e ammiccare. Ripreso contatto con il suolo, ci siamo messi a gironzolare per l' unica via che pare esserci per la cittadella e tra un negozietto di perle e uno di frutta e torte al mango siamo giunti al negozio di elettronica, dove avremmo dovuto controllare il prezzo per una nuova stampante e acquistare un HUB (tripla USB per consentire di coprire tutto il centro con una rete wifi). Dico dovremmo perché al nostro ritorno avevamo pane, vivande e bevande varie, ma non l'agognata HUB, che ha scatenato in Mauro un attacco isterico. Risultato: è sparito per un paio di ore con una delle biciclette in dotazione chiudendoci fuori dall'impianto, e noi abbiamo pranzato.
Nel frattempo Alice ed io ci siamo messi a preparare un Tiramisù da offrire in sacrificio al Dio Stanley come ringraziamento per le notevoli attenzioni forniteci (Giulia, che oltre alle marmellate, professava di avere un'esperienza quasi decennale nella sua preparazione, nel momento del bisogno pare aver avuto un fase di TRANS ed è sparita dal suo corpo, lasciandoci soli in questa impresa; Eleonora incollava figurine di pesci e Marco si era invece fuso con portatile di Eleonora alla ricerca di tecniche Maori per la pesca delle carpe).
Forse a causa delle esalazioni di mascarpone,ho scoperto il corrispettivo polinesiano del mostro di Lochness, battezzato da noi Blattness; inoltre, notizia che manderà in crisi Pietro, Luca e Andrea, i due cani che pensavamo essere una coppia, Poldo e Mary, è invece un pacs, in quanto Poldo è Polda...
Al ritorno del gruppo al centro, e dopo l'attesa del ritorno di Mauro, abbiamo iniziato a vagare in cerca di cose da fare: io mi sono ingegnato nella costruzione di un retino da plancton, Alice ha continuato la sua ricerca bibliogafica sul fagiolino di Tupai, Marco e Eleonora la preparazione di manicaretti per le varò e Giulia... ...vagava dall'uno e l'altro fino a giungere da Nadia, la quale le ha spiegato come estrarre zooxantelle dai tessuti di coralli e tridacne.
Alla sera la nostra nuvoletta ha deciso di donarci una tregua consentendoci di gustare una pietanza marocchina a base di riso e agnello con mandorle e prugne, gentilmente preparata da Karim (un ragazzo inquilino di Stanley).
Un saluto dalla umida e ventosa Bora Bora.
p.s. Eleonora si riserva il diritto di informarvi che l'italiano di questo post è stato pesantemente corretto da lei mentre beveva il suo caffè mattutino.
Pare che i notevoli anatemi da voi inviati, inizino a fare effetto... Oggi è piovuto TUTTO il giorno, la nuvoletta che staziona fissa sopra Bora Bora ha deciso di giungere fino al mare e dopo la solita colazione a blatte, biscotti e marmellata, abbiamo avuto la mattinata libera per andare in centro a Vaitape...ovviamente sotto la pioggia.
Primo problema: come portare sei aspiranti idioti da qui a lì senza un mezzo di trasporto? Una immaginaria coscia scoperta (nota anche come pollice in su), ci ha permesso di recuperare un passaggio da un pick up di un giovane polinesiano al quale la ciurma femminile non ha fatto a meno di commentare e ammiccare. Ripreso contatto con il suolo, ci siamo messi a gironzolare per l' unica via che pare esserci per la cittadella e tra un negozietto di perle e uno di frutta e torte al mango siamo giunti al negozio di elettronica, dove avremmo dovuto controllare il prezzo per una nuova stampante e acquistare un HUB (tripla USB per consentire di coprire tutto il centro con una rete wifi). Dico dovremmo perché al nostro ritorno avevamo pane, vivande e bevande varie, ma non l'agognata HUB, che ha scatenato in Mauro un attacco isterico. Risultato: è sparito per un paio di ore con una delle biciclette in dotazione chiudendoci fuori dall'impianto, e noi abbiamo pranzato.
Nel frattempo Alice ed io ci siamo messi a preparare un Tiramisù da offrire in sacrificio al Dio Stanley come ringraziamento per le notevoli attenzioni forniteci (Giulia, che oltre alle marmellate, professava di avere un'esperienza quasi decennale nella sua preparazione, nel momento del bisogno pare aver avuto un fase di TRANS ed è sparita dal suo corpo, lasciandoci soli in questa impresa; Eleonora incollava figurine di pesci e Marco si era invece fuso con portatile di Eleonora alla ricerca di tecniche Maori per la pesca delle carpe).
Forse a causa delle esalazioni di mascarpone,ho scoperto il corrispettivo polinesiano del mostro di Lochness, battezzato da noi Blattness; inoltre, notizia che manderà in crisi Pietro, Luca e Andrea, i due cani che pensavamo essere una coppia, Poldo e Mary, è invece un pacs, in quanto Poldo è Polda...
Al ritorno del gruppo al centro, e dopo l'attesa del ritorno di Mauro, abbiamo iniziato a vagare in cerca di cose da fare: io mi sono ingegnato nella costruzione di un retino da plancton, Alice ha continuato la sua ricerca bibliogafica sul fagiolino di Tupai, Marco e Eleonora la preparazione di manicaretti per le varò e Giulia... ...vagava dall'uno e l'altro fino a giungere da Nadia, la quale le ha spiegato come estrarre zooxantelle dai tessuti di coralli e tridacne.
Alla sera la nostra nuvoletta ha deciso di donarci una tregua consentendoci di gustare una pietanza marocchina a base di riso e agnello con mandorle e prugne, gentilmente preparata da Karim (un ragazzo inquilino di Stanley).
Un saluto dalla umida e ventosa Bora Bora.
p.s. Eleonora si riserva il diritto di informarvi che l'italiano di questo post è stato pesantemente corretto da lei mentre beveva il suo caffè mattutino.
blog comments powered by Disqus
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)