Google Translate

Search

Lettori fissi

giovedì 4 novembre 2010

PostHeaderIcon Meglio ridere che piovere




In diretta dall'ufficio di Mauro, noto anche come unico posto dell'impianto dove internet funziona alla velocità di Buzz Lightyear, verso l'infinito e oltre. Quest'oggi posto in solitaria, in quanto vengo continuamente incalzata affinchè il mondo sia aggiornato sulle nostre vicende tropicali, ma nessun altro dei SURVIVORS ha voglia di ticchettare le sue dita su una tastiera. Ergo l'ennesimo post sarà sempre scritto da me, Eleonora, l'inviata speciale da Trieste in mezzo ai cocchi. Vi abbiamo lasciati in sospeso sulle vicende dell'isola (si, è un pò come quella di Lost), con un blog scritto dal pontile sotto le stelle e postato il giorno seguente causa problemi di connessione. Svariati drammi hanno colpito il gruppo, un momento di crisi organizzativa ha turbato la quiete della nostra farm ma fortunatamente (grazie alla mediazione di Stanley, l'avreste mai detto?) tutto si è risolto, con estrema sincerità sono stati portati alla luce tutti i problemi ed il lavoro è finalmente stato organizzato in maniera produttiva. Ogni noce di cocco al suo posto insomma. Ieri è stata rimessa in funzione dai nostri uomini anche la nostra personale barca d'impianto, un 200 CV (ma cavalli davvero molto stanchi) che ci ha permesso di andare a caccia di anemoni. Per cosa questi anemoni vi chiederete voi? Ve lo spiego subito. Abbiamo pescato ben 3 coppie di pesci pagliaccio dei quali, forse ve l'avevo già accennato, ci stiamo prendendo cura con l'ambizioso (anche se di difficile realizzazione) obiettivo di farli riprodurre. Ognuno di noi come probabilmente già sapete, ha un "progetto" differente: Marco documentaristica, Giulia cosmetica, Alice botanica, Enrico ecologia e campionamenti vari, io allevamento dei pesci pagliaccio. Ed eccoci qui, i miei piccoli bambini arancioni a righe bianche pinneggiano felici nelle "vasche"a mare, reti che abbiamo fissato agli anelli galleggianti dell'impianto. Vengono nutriti due volte al giorno, per ora dieta a base di gamberetti che amorevolmente scongelo per loro, e sembrano aver gradito le coppie che si sono spontaneamente create. Questi appaiamenti ittici sono alle volte davvero complessi, non sempre i pesci che casualmente finiscono insieme in una vasca si piacciono (eh si, sono più selettivi degli umani probabilmente), ma i nostri pagliaccini sembrano aver trovato il loro equilibrio e non ci sarà bisogno di divorzi o spostamenti di vasca in vasca. Una delle coppie, due pesci da me battezzati Fred e Ginger, è la più affiatata. Un’altra (che temo però sia una coppia di fatto in quanto comincio a pensare possano essere due esemplari femmina) ha oggi visto entrare nella propria dimora un grazioso anemone che Enrico ha preso per loro. Stiamo nel frattempo tutti facendo pratica nautica spostandoci nelle acque circostanti l'impianto con il famoso kayak ritrovato durante la battuta di pesca di Marco con Stanley e Karim. Giulia ha iniziato il suo lavoro con la cosmesi, traffica quotidianamente con aria professionalissima con provette, coralli e spugne (emana come potete immaginare un gradevole odore marino. -sarcasmo-). Alice è alle prese con le sue ricerche botaniche e non perde occasione per fotografare ogni singola entità producente clorofilla (e non). A breve anche il "progetto" di Marco avrà inizio, e allora faremo concorrenza all'Isola dei Famosi; probabilmente ce lo ritroveremo ad inseguirci in giro per le vasche armato di telecamera ed alla ricerca di succosi momenti di dramma quotidiano. Si sprecano nel frattempo le gustose cene offerteci da Stanley (non pensiate che dal canto nostro non ci si dia da fare culinariamente, prepariamo pasta per i nostri gentili amici locali quasi ogni giorno), mangiamo ottimo pesce in continuazione, dal tonno al marlin, al machi machi, al paru, cucinati a regola d'arte in maniera squisitamente polinesiana dal nostro mecenate Stanley, ovvero utilizzando le noci di cocco al posto della canonica carbonella (ma quanto è esotico???). Non dimentico certo di specificare che un contributo alla pesca per la comunità viene dato dal nostro Sampei personale. Suppongo non sia necessario spiegare chi è costui. Anche stasera ci attende una piacevole cena in compagnia di Karim, Stanley e famiglia. Cuciniamo noi! Gnocchi preparati dalle nostre amorevoli mani e salame di cioccolata, il quale al momento è nascosto non sappiamo bene dove, per evitare che un colpo di calore o un raptus alimentare portino uno di noi a divorarselo nel corso del pomeriggio. Stamattina Alice insieme a Nadia è andata a caccia delle famose noci dell'albero di Tamanu. L'estratto di queste noci pare curare ogni cosa ed ora, fidatevi, ne possediamo una consistente quantità, la quale andrà pazientemente frantumata e lavorata per ottenere l'estratto miracoloso. Dal canto mio ho messo l'olio di queste noci su degli orribili giganteschi ematomi che mi sono fatta arrampicandomi sulla barca dopo aver fatto snorkeling (per evitare scontate considerazioni sulla mia scarsa agilità, vi informo che la mancanza di scalette per risalire sulle barche sta creando discreti problemi a tutti noi) ed ho fatto un patto con il diavolo, se gli ematomi si assorbiranno nel rapidissimo lasso di tempo che mi è stato pronosticato, riconoscerò le capacità divine del Tamanu, mollerò ogni cosa in Italia e mi trasferirò in maniera definitiva a Bora Bora a coltivare l'albero delle meraviglie taumaturgiche. Che altro posso raccontarvi! Dei vari cani che ci fanno compagnia qui sull'isola (credetemi, mai visti così tanti cani abbandonati quasi a loro stessi), due vivono proprio nell'impianto, e la femmina, Mary, è incinta. La sua pancia cresce proporzionalmente alla sua abilità nell'infilarsi in ogni anfratto possibile per racimolare cibo. Chiunque di noi trasporti pesce, gamberetti o simili in giro per l'impianto viene inseguito con aria speranzosa da questa graziosa, pelosa, mamma in potenza. Ho scritto il post a più riprese, ora è sera e ci accingiamo alla famosa cena all’italiana. Mi riservo il diritto di scegliere le foto del giorno, tra le quali non poteva mancare il primo piano della nostra amata canocchiona (si è deciso di chiamare ognuna delle 5 canocchie già presenti al nostro arrivo con i nostri nomi, questa è proprio quella che porta il mio nome e la ho scelta in quanto era la più bendisposta a concedersi ad un set fotografico).

Ia Orana!

blog comments powered by Disqus